Elegante ed elegantemente ironico; dai giudizi precisi, ma sempre pacati; radicale nel pensiero e tuttavia equilibrato, insostituibile mediatore nelle situazioni di politica culturale più intricate affrontate dalla Sinistra dal 1945 in avanti, e forse anche prima, Carlo Lizzani ha attraversato da protagonista l’intera storia del cinema italiano nel secondo dopoguerra. E, tuttavia, ne rappresenta anche un paradosso: autore e saggista ancora da indagare fino in fondo e, probabilmente, ancora da valorizzare. Lizzani ha conosciuto, frequentandoli personalmente, con grande curiosità intellettuale, tutti i mestieri del cinema: critico, attore, sceneggiatore, regista, storico, produttore, dirigente di associazioni professionali e della Mostra di Venezia. Ha elaborato pensiero critico e cercato di conoscere tecnicamente, quasi intimamente, tutti i molteplici linguaggi del cinema – dal “muto” all’elettronica – e tutte le forme distributive via via succedutesi nell’universo audiovisivo: ma non è considerato un “teorico”. E’un intellettuale atipico nel cinema italiano, con indubbie capacità di pre-visione.
Gazzano, M.M. (2019). Lo sguardo al futuro di Carlo Lizzani teorico. In C.U. STEFANIA PARIGI (a cura di), Cinema e identità italiana (pp. 518-524). Roma : ROMATRE-PRESS.
Lo sguardo al futuro di Carlo Lizzani teorico
gazzano
2019-01-01
Abstract
Elegante ed elegantemente ironico; dai giudizi precisi, ma sempre pacati; radicale nel pensiero e tuttavia equilibrato, insostituibile mediatore nelle situazioni di politica culturale più intricate affrontate dalla Sinistra dal 1945 in avanti, e forse anche prima, Carlo Lizzani ha attraversato da protagonista l’intera storia del cinema italiano nel secondo dopoguerra. E, tuttavia, ne rappresenta anche un paradosso: autore e saggista ancora da indagare fino in fondo e, probabilmente, ancora da valorizzare. Lizzani ha conosciuto, frequentandoli personalmente, con grande curiosità intellettuale, tutti i mestieri del cinema: critico, attore, sceneggiatore, regista, storico, produttore, dirigente di associazioni professionali e della Mostra di Venezia. Ha elaborato pensiero critico e cercato di conoscere tecnicamente, quasi intimamente, tutti i molteplici linguaggi del cinema – dal “muto” all’elettronica – e tutte le forme distributive via via succedutesi nell’universo audiovisivo: ma non è considerato un “teorico”. E’un intellettuale atipico nel cinema italiano, con indubbie capacità di pre-visione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.