Introduzione: «Se lo storico vuole veramente comprendere, deve cercare di creare un legame di amicizia con il suo oggetto, poiché secondo la bella formula di sant’Agostino, nessuno può conoscere se non attraverso l’amicizia: et nemo nisi per amicitiam cognoscitur». La nota formula agostiniana, ripresa dallo storico francese, HenriIrénée Marrou, nel suo ormai classico libro, La conoscenza storica, esprime l’approccio metodologico, ma anche emotivo, della storia del Movimento dei Cristiano sociali proposta in questo libro. Per chi, come me, si è formato alla scuola di Pietro Scoppola, il riferimento alla lezione di Marrou ha costituito uno dei primi passi dell’apprendimento del mestiere dello storico. Una citazione, dunque, quasi obbligata, anche perché dell’avventura dei Cristiano sociali, Pietro Scoppola è stato osservatore attento e partecipe. Una storia non celebrativa e neppure autoreferenziale, fortemente intrecciata con le complesse vicende della sinistra e del cristianesimo sociale. I Cristiano sociali, che hanno in Ermanno Gorrieri e Pierre Carniti, una guida d’indubbio carisma, capace di suscitare e aggregare energie dal basso, nella loro non lunga, ma intensa vita, hanno dato un significativo e originale contributo alla costituzione, nel 1994, della Coalizione dei Progressisti, all’ideazione dell’Ulivo, alla formazione dei Democratici di sinistra e del Partito democratico. A livello istituzionale con le loro piccole, ma attive rappresentanze elette, nelle amministrazioni comunali, nelle regioni, nel parlamento e nella società civile, grazie anche a due combattivi periodici, «Il Bianco & il Rosso» e «Cristiano Sociali News», hanno animato e portato avanti iniziative coraggiose sui temi della pace, del lavoro, delle politiche sociali e familiari, dell’immigrazione, della sussidiarietà e del Terzo settore, della giustizia, della Casula.indb 13 02/09/19 14:25 14 Introduzione libertà religiosa, dei nuovi diritti di libertà e delle responsabilità ad essi connesse, della laicità nei rapporti tra sfera pubblica e dimensione religiosa. Nel marzo del 2014, nella X Assemblea nazionale, da parte dei Cristiano sociali, formatosi per non disperdere il patrimonio del cattolicesimo sociale, matura la decisione di sciogliersi come movimento organizzato; consapevoli della responsabilità, chiamata da Paul Ricoeur, il «dovere della memoria», deliberano di «mettere in sicurezza» le loro carte, provvedendo a un primo loro riordino, per poi versarle all’Archivio storico del Senato. Esse sono espressione e documentazione di un accumulo di elaborazione e di iniziativa politiche maturate in oltre intensi 20 anni di storia italiana. Conseguente è anche la decisione di organizzare a Roma, presso la Fondazione Brodolini, tre seminari sul tema I Cristiano sociali nella sinistra italiana, con relazioni introduttive di chi scrive e di Claudio Sardo, con interventi programmati di dirigenti del movimento e di loro interlocutori e con le conclusioni di Mimmo Lucà. Il primo si svolge il 22 febbraio 2018 e concerne La fondazione e gli anni delle origini. 1993-1996, con interventi di Guido De Guidi, Donata Lenzi, Marcella Lucidi, Aldo Preda, Carlo Stelluti. Nel secondo, Nei democratici di sinistra e con l’Ulivo, svoltosi il 19 aprile, si sono avuti gli interventi di Marco Minniti e Franco Passuello; nel terzo, Verso il Partito democratico. 2001-2008, infine, il 19 ottobre, sono intervenuti Pierluigi Castagnetti, Vannino Chiti, Emilio Gabaglio, Livia Turco e Marco Tarquinio. Sono stati per me, che avevo ricevuto l’incarico di lavorare a un libro sulla loro storia, un’occasione provvidenziale per confrontarmi, oltre che con i documenti scritti, anche con la loro memoria, al fine di poter coniugare fonti d’archivio, fonti a stampa e fonti orali, tanto preziose, quanto deperibili, anche quando ci si riferisce a decenni a noi molto vicini. Con particolare cura, nel corso del lungo lavoro di ricerca e di scrittura del libro, ho ricomposto in un quadro unitario queste diverse fasi della vicenda dei Cristiano sociali, facendo ampio e frequente ricorso alle citazioni, al fine di riprodurre non solo il contenuto, ma anche il linguaggio dei protagonisti della storia narrata. A partire dalla profonda convinzione che l’identità dei soggetti politici, così come delle stesse persone, è fatta di autorappresentazione e di percezione esterna, è stato costante lo sforzo a non proporne una narrazione autoreferenziale. Casula.indb 14 02/09/19 14:25 Introduzione 15 Mi è stata di grande aiuto, in questo senso, la lezione di Paul Ricoeur, specialmente del suo magistrale libro, La memoria, la storia, l’oblio, che è, per molti aspetti, una ripresa-rielaborazione di un altro libro, più propriamente filosofico, dal titolo, in italiano, Sé come un altro. Anche il riferimento a Paul Ricoeur è quasi obbligato. Un suo maturo scritto è pubblicato, non casualmente, su «Cristiano Sociali News» e, anche se questo aspetto è stato in molti suoi studiosi coperto da oblio, giovanissimo, egli aveva fatto parte del movimento dei Chrétiens révolutionnaires, raccolti intorno alla rivista «Terre Nouvelle», che, nel 1936, avevano aderito al Fronte popolare, schierandosi, nonostante i divieti della Divini Redemptoris di Pio XI, con la sinistra radicale e socialcomunista.  Il compito è stato facilitato, inoltre, dai miei studi pregressi sulle ACLI, sulla CISL, sulla CFDT e, più in generale, sulle sinistre cristiane in Italia e in Europa e anche sulla politica internazionale della Chiesa cattolica, di cui si dà conto nelle pagine del libro, sia nel testo che nei riferimenti bibliografici. Nella ricostruzione delle vicende dei Cristiano sociali ogni momento è analizzato avendo attenzione al contesto politico e sociale, con riferimenti puntuali, come si evince dal corposo apparato di note, alle interpretazioni di studiosi di differenti discipline, storici, economisti, giuristi. Il libro, coerentemente con il progetto complessivo di conservare la memoria dell’avventura dei Cristiano sociali, si articola in tre parti: una prima è costituita dalla documentata ricostruzione della loro ventennale storia, nel più generale contesto dei grandi mutamenti intervenuti nella realtà sociale, politica, culturale e religiosa dell’Italia nei due decenni a cavallo del Novecento e del Duemila; una seconda è costituita, invece, da un vivace affresco delle dinamiche politiche italiane offerto da Claudio Sardo, a partire dalle tre sue relazioni esposte nei tre seminari, dianzi menzionati, su I Cristiano sociali nella sinistra italiana; chiude il libro un ampio saggio di Mimmo Lucà, per molti anni, fino allo scioglimento, coordinatore nazionale dei Cristiano sociali, che costituisce un bilancio critico, partecipato, ma non nostalgico, della loro esperienza politica, ma, in fondo anche umana, d’indubbio valore. Quasi a conclusione della sua relazione alla X Assemblea nazionale, nel marzo del 2014, così, in estrema sintesi, ne ricordava il significato più profondo e anche l’eredità ancora viva: Per vent’anni siamo stati spinti e guidati da un progetto che appariva quasi un’utopia: superare la frattura tra sinistra cristiana e sinistra laica causata da una democrazia incompiuta, segnata dalla logica della Guerra fredda e da una chiesa attardata su posizioni preconciliari. Quell’utopia si è realizzata. Ora va spesa per i fini di bene comune per i quali è stata fin dall’inizio pensata. In questa impresa noi siamo stati un piccolo grumo di lievito che ha contribuito a fermentare la pasta. In un modo o nell’altro, siamo e continueremo a essere parte integrante di quella pasta: e comunque toccherà anche a noi agire perché abbia il buon sapore che abbiamo sperato.

Casula, C.F. (2019). Da credenti nella sinistra. Storia dei cristiano sociali 1993-2017. Bologna : Il Mulino.

Da credenti nella sinistra. Storia dei cristiano sociali 1993-2017

Casula Carlo Felice
2019-01-01

Abstract

Introduzione: «Se lo storico vuole veramente comprendere, deve cercare di creare un legame di amicizia con il suo oggetto, poiché secondo la bella formula di sant’Agostino, nessuno può conoscere se non attraverso l’amicizia: et nemo nisi per amicitiam cognoscitur». La nota formula agostiniana, ripresa dallo storico francese, HenriIrénée Marrou, nel suo ormai classico libro, La conoscenza storica, esprime l’approccio metodologico, ma anche emotivo, della storia del Movimento dei Cristiano sociali proposta in questo libro. Per chi, come me, si è formato alla scuola di Pietro Scoppola, il riferimento alla lezione di Marrou ha costituito uno dei primi passi dell’apprendimento del mestiere dello storico. Una citazione, dunque, quasi obbligata, anche perché dell’avventura dei Cristiano sociali, Pietro Scoppola è stato osservatore attento e partecipe. Una storia non celebrativa e neppure autoreferenziale, fortemente intrecciata con le complesse vicende della sinistra e del cristianesimo sociale. I Cristiano sociali, che hanno in Ermanno Gorrieri e Pierre Carniti, una guida d’indubbio carisma, capace di suscitare e aggregare energie dal basso, nella loro non lunga, ma intensa vita, hanno dato un significativo e originale contributo alla costituzione, nel 1994, della Coalizione dei Progressisti, all’ideazione dell’Ulivo, alla formazione dei Democratici di sinistra e del Partito democratico. A livello istituzionale con le loro piccole, ma attive rappresentanze elette, nelle amministrazioni comunali, nelle regioni, nel parlamento e nella società civile, grazie anche a due combattivi periodici, «Il Bianco & il Rosso» e «Cristiano Sociali News», hanno animato e portato avanti iniziative coraggiose sui temi della pace, del lavoro, delle politiche sociali e familiari, dell’immigrazione, della sussidiarietà e del Terzo settore, della giustizia, della Casula.indb 13 02/09/19 14:25 14 Introduzione libertà religiosa, dei nuovi diritti di libertà e delle responsabilità ad essi connesse, della laicità nei rapporti tra sfera pubblica e dimensione religiosa. Nel marzo del 2014, nella X Assemblea nazionale, da parte dei Cristiano sociali, formatosi per non disperdere il patrimonio del cattolicesimo sociale, matura la decisione di sciogliersi come movimento organizzato; consapevoli della responsabilità, chiamata da Paul Ricoeur, il «dovere della memoria», deliberano di «mettere in sicurezza» le loro carte, provvedendo a un primo loro riordino, per poi versarle all’Archivio storico del Senato. Esse sono espressione e documentazione di un accumulo di elaborazione e di iniziativa politiche maturate in oltre intensi 20 anni di storia italiana. Conseguente è anche la decisione di organizzare a Roma, presso la Fondazione Brodolini, tre seminari sul tema I Cristiano sociali nella sinistra italiana, con relazioni introduttive di chi scrive e di Claudio Sardo, con interventi programmati di dirigenti del movimento e di loro interlocutori e con le conclusioni di Mimmo Lucà. Il primo si svolge il 22 febbraio 2018 e concerne La fondazione e gli anni delle origini. 1993-1996, con interventi di Guido De Guidi, Donata Lenzi, Marcella Lucidi, Aldo Preda, Carlo Stelluti. Nel secondo, Nei democratici di sinistra e con l’Ulivo, svoltosi il 19 aprile, si sono avuti gli interventi di Marco Minniti e Franco Passuello; nel terzo, Verso il Partito democratico. 2001-2008, infine, il 19 ottobre, sono intervenuti Pierluigi Castagnetti, Vannino Chiti, Emilio Gabaglio, Livia Turco e Marco Tarquinio. Sono stati per me, che avevo ricevuto l’incarico di lavorare a un libro sulla loro storia, un’occasione provvidenziale per confrontarmi, oltre che con i documenti scritti, anche con la loro memoria, al fine di poter coniugare fonti d’archivio, fonti a stampa e fonti orali, tanto preziose, quanto deperibili, anche quando ci si riferisce a decenni a noi molto vicini. Con particolare cura, nel corso del lungo lavoro di ricerca e di scrittura del libro, ho ricomposto in un quadro unitario queste diverse fasi della vicenda dei Cristiano sociali, facendo ampio e frequente ricorso alle citazioni, al fine di riprodurre non solo il contenuto, ma anche il linguaggio dei protagonisti della storia narrata. A partire dalla profonda convinzione che l’identità dei soggetti politici, così come delle stesse persone, è fatta di autorappresentazione e di percezione esterna, è stato costante lo sforzo a non proporne una narrazione autoreferenziale. Casula.indb 14 02/09/19 14:25 Introduzione 15 Mi è stata di grande aiuto, in questo senso, la lezione di Paul Ricoeur, specialmente del suo magistrale libro, La memoria, la storia, l’oblio, che è, per molti aspetti, una ripresa-rielaborazione di un altro libro, più propriamente filosofico, dal titolo, in italiano, Sé come un altro. Anche il riferimento a Paul Ricoeur è quasi obbligato. Un suo maturo scritto è pubblicato, non casualmente, su «Cristiano Sociali News» e, anche se questo aspetto è stato in molti suoi studiosi coperto da oblio, giovanissimo, egli aveva fatto parte del movimento dei Chrétiens révolutionnaires, raccolti intorno alla rivista «Terre Nouvelle», che, nel 1936, avevano aderito al Fronte popolare, schierandosi, nonostante i divieti della Divini Redemptoris di Pio XI, con la sinistra radicale e socialcomunista.  Il compito è stato facilitato, inoltre, dai miei studi pregressi sulle ACLI, sulla CISL, sulla CFDT e, più in generale, sulle sinistre cristiane in Italia e in Europa e anche sulla politica internazionale della Chiesa cattolica, di cui si dà conto nelle pagine del libro, sia nel testo che nei riferimenti bibliografici. Nella ricostruzione delle vicende dei Cristiano sociali ogni momento è analizzato avendo attenzione al contesto politico e sociale, con riferimenti puntuali, come si evince dal corposo apparato di note, alle interpretazioni di studiosi di differenti discipline, storici, economisti, giuristi. Il libro, coerentemente con il progetto complessivo di conservare la memoria dell’avventura dei Cristiano sociali, si articola in tre parti: una prima è costituita dalla documentata ricostruzione della loro ventennale storia, nel più generale contesto dei grandi mutamenti intervenuti nella realtà sociale, politica, culturale e religiosa dell’Italia nei due decenni a cavallo del Novecento e del Duemila; una seconda è costituita, invece, da un vivace affresco delle dinamiche politiche italiane offerto da Claudio Sardo, a partire dalle tre sue relazioni esposte nei tre seminari, dianzi menzionati, su I Cristiano sociali nella sinistra italiana; chiude il libro un ampio saggio di Mimmo Lucà, per molti anni, fino allo scioglimento, coordinatore nazionale dei Cristiano sociali, che costituisce un bilancio critico, partecipato, ma non nostalgico, della loro esperienza politica, ma, in fondo anche umana, d’indubbio valore. Quasi a conclusione della sua relazione alla X Assemblea nazionale, nel marzo del 2014, così, in estrema sintesi, ne ricordava il significato più profondo e anche l’eredità ancora viva: Per vent’anni siamo stati spinti e guidati da un progetto che appariva quasi un’utopia: superare la frattura tra sinistra cristiana e sinistra laica causata da una democrazia incompiuta, segnata dalla logica della Guerra fredda e da una chiesa attardata su posizioni preconciliari. Quell’utopia si è realizzata. Ora va spesa per i fini di bene comune per i quali è stata fin dall’inizio pensata. In questa impresa noi siamo stati un piccolo grumo di lievito che ha contribuito a fermentare la pasta. In un modo o nell’altro, siamo e continueremo a essere parte integrante di quella pasta: e comunque toccherà anche a noi agire perché abbia il buon sapore che abbiamo sperato.
2019
978-88-15-28434-1
Casula, C.F. (2019). Da credenti nella sinistra. Storia dei cristiano sociali 1993-2017. Bologna : Il Mulino.
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11590/362174
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact