L’area romana si presenta oggi come un immenso mosaico insediativo i cui tasselli, differenti per densità, morfologie, funzionalità, sono esito di specifiche razionalità collocate nella storia (spesso tutt’altro che recente) e nella geografia del proprio sviluppo, che hanno lasciato il segno in una serie di pause, porosità o vere e proprie soluzioni di continuità (trame agrarie ancora efficienti in tutto o in parte, terrains vagues, luoghi dell’abbandono) variamente disposte e dislocate. Il trattamento di queste “campagne urbane”, che la storiografia romana ha lungamente trascurato di indagare nella loro soggettività limitandosi a stigmatizzare il fenomeno della rendita fondiaria, richiede transcalarità e transdisciplinarietà: sono in gioco i conflitti tra i residui caratteri strutturali dell’economia agraria che regola gli assetti produttivi e determina le convenienze, le condizioni di utilizzo e funzione delle campagne urbane nella chiave della funzionalità ecologica e della sostenibilità, ma anche della fruizione pubblica, gli elementi e gli aspetti di forma che rinviano alle percezioni sensibili. Destinazioni di zona e usi ammissibili presuppongono un negoziato con i diversi portatori di interesse: la cassetta degli attrezzi contiene necessariamente, come già avviene nel caso di altre metropoli europee, misure di sostegno ai progetti degli imprenditori agricoli, sulla base della convinzione che l’agricoltura nelle sue varie espressioni è un dispositivo fondamentale per “tenere” il territorio, un presidio ecologico di grande rilevanza. In definitiva, la campagna urbana, con i suoi valori ambientali, paesaggistici e di uso, si configura oggi come un fertile terreno di convergenza tra pianificazione in senso fisico, a partire dalla tradizione del Landscape Design, e politiche territoriali e urbane.

Palazzo, A.L. (2019). Aree di frangia e campagne urbane. In R.R. Claudia Mattogno (a cura di), Dalla casa al paesaggio. Edilizia residenziale pubblica e mutamenti dell'abitare a Roma (pp. 207-216). Roma : Gangemi.

Aree di frangia e campagne urbane

Palazzo A. L.
2019-01-01

Abstract

L’area romana si presenta oggi come un immenso mosaico insediativo i cui tasselli, differenti per densità, morfologie, funzionalità, sono esito di specifiche razionalità collocate nella storia (spesso tutt’altro che recente) e nella geografia del proprio sviluppo, che hanno lasciato il segno in una serie di pause, porosità o vere e proprie soluzioni di continuità (trame agrarie ancora efficienti in tutto o in parte, terrains vagues, luoghi dell’abbandono) variamente disposte e dislocate. Il trattamento di queste “campagne urbane”, che la storiografia romana ha lungamente trascurato di indagare nella loro soggettività limitandosi a stigmatizzare il fenomeno della rendita fondiaria, richiede transcalarità e transdisciplinarietà: sono in gioco i conflitti tra i residui caratteri strutturali dell’economia agraria che regola gli assetti produttivi e determina le convenienze, le condizioni di utilizzo e funzione delle campagne urbane nella chiave della funzionalità ecologica e della sostenibilità, ma anche della fruizione pubblica, gli elementi e gli aspetti di forma che rinviano alle percezioni sensibili. Destinazioni di zona e usi ammissibili presuppongono un negoziato con i diversi portatori di interesse: la cassetta degli attrezzi contiene necessariamente, come già avviene nel caso di altre metropoli europee, misure di sostegno ai progetti degli imprenditori agricoli, sulla base della convinzione che l’agricoltura nelle sue varie espressioni è un dispositivo fondamentale per “tenere” il territorio, un presidio ecologico di grande rilevanza. In definitiva, la campagna urbana, con i suoi valori ambientali, paesaggistici e di uso, si configura oggi come un fertile terreno di convergenza tra pianificazione in senso fisico, a partire dalla tradizione del Landscape Design, e politiche territoriali e urbane.
2019
9788849237856
Palazzo, A.L. (2019). Aree di frangia e campagne urbane. In R.R. Claudia Mattogno (a cura di), Dalla casa al paesaggio. Edilizia residenziale pubblica e mutamenti dell'abitare a Roma (pp. 207-216). Roma : Gangemi.
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