Insieme ai deliri da riconoscimento erroneo (a cui sarà dedicato il cap. 7), l’ipotesi secondo cui le difficoltà relative all’interazione sociale manifestate dai pazienti sofferenti di disturbi dello spettro autistico ad alto funzionamento sarebbero riconducibili alla compromissione di meccanismi neurocognitivi deputati alla comprensione delle menti altrui (Baron-Cohen, Leslie, Frith, 1985) e a ruota la definizione della schizofrenia come “autismo a tarda insorgenza” (Frith, 1992) figurano tra le principali fonti dell’idea di neuropsichiatria cognitiva. In questo capitolo esamineremo alcune delle tappe principali della storia ormai più che trentennale di questa tesi che assegna ai difetti di mentalizzazione un ruolo decisivo nell’eziopatogenesi di alcuni aspetti dell’autismo e della schizofrenia.
Guerini, R., Marraffa, M. (2019). Mindreading e introspezione. In Rossella Guerini e Massimo Marraffa (a cura di), Psicopatologia e scienze della mente. Dalla psichiatria organicistica alla neuroscienza cognitiva clinica (pp. 99-125). Roma : Carocci.
Mindreading e introspezione
Guerini R;Marraffa M
2019-01-01
Abstract
Insieme ai deliri da riconoscimento erroneo (a cui sarà dedicato il cap. 7), l’ipotesi secondo cui le difficoltà relative all’interazione sociale manifestate dai pazienti sofferenti di disturbi dello spettro autistico ad alto funzionamento sarebbero riconducibili alla compromissione di meccanismi neurocognitivi deputati alla comprensione delle menti altrui (Baron-Cohen, Leslie, Frith, 1985) e a ruota la definizione della schizofrenia come “autismo a tarda insorgenza” (Frith, 1992) figurano tra le principali fonti dell’idea di neuropsichiatria cognitiva. In questo capitolo esamineremo alcune delle tappe principali della storia ormai più che trentennale di questa tesi che assegna ai difetti di mentalizzazione un ruolo decisivo nell’eziopatogenesi di alcuni aspetti dell’autismo e della schizofrenia.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.