The use of ‘targeted’ or ‘smart’ sanctions has characterized the action of the UN Security Council in the first two decades of the XXI century. Less attention has received the existence of different layers of sanctioning measures as regards the same situation, in which regional organizations have played a growing role in addressing threats to peace and security. The interaction between universal and regional sanctions swings between these two poles: a dynamic of subsidiarity on one side, which sees the regional organizations as decentralized extensions of the UN system; a dynamic of competition on the other side, which does not exclude situations of tension. On the basis of an analysis of the relevant practice, including that of the African continent, the book identifies three different models of interaction. In the first one, regional organizations contribute to the implementation of UN sanctions; the second one envisages the adoption of regional sanctions against the members in combination of UN sanctions; in the third model, regional organizations impose restrictive measures against third parties, whereas the UN Security Council takes no action. An overall assessment of the normative framework remains essential, in order to individuate the legal tools for the coordination between UN and regional organizations, which are not limited the provisions under Chapter VIII of the UN Charter, as well as to discuss whether an evolution has occurred towards a cooperative approach vis-à-vis the protection of general interests – such as the maintenance of peace and security – also in the sense of a division of labor between universal and regional levels.

L’impiego di sanzioni di tipo ‘mirato’ o ‘intelligente’ ha caratterizzato l’azione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite nei primi due decenni del ventunesimo secolo. Un aspetto poco considerato riguarda l’esistenza di diverse stratificazioni di misure sanzionatorie rispetto ad una stessa situazione, in cui le organizzazioni regionali giocano un ruolo sempre crescente nel far fronte a minacce alla pace e alla sicurezza. L’interazione tra sanzioni a carattere universale e regionale si situa tra due poli: da un lato, una dinamica di tipo sussidiario, che vede le organizzazioni regionali come un prolungamento decentrato del sistema onusiano, dall’altro una dinamica di tipo competitivo, in cui non si escludono situazioni di tensione. Il libro, sulla base di una ricostruzione della prassi anche del continente africano, individua tre diversi modelli di relazione, a seconda che l’organizzazione regionale svolga un ruolo nella fase di attuazione delle sanzioni delle Nazioni Unite, oppure applichi contestualmente misure sanzionatorie nei confronti dei membri, oppure imponga misure restrittive nei confronti di terzi in assenza di un’azione da parte del Consiglio di sicurezza. Una ricognizione del dato normativo resta fondamentale sia per individuare quali siano gli strumenti giuridici dell’eventuale coordinamento tra l’ONU e le organizzazioni regionali, che non si limitano al Capitolo VIII della Carta, sia per verificare se vi sia stata un’evoluzione verso un approccio cooperativo rispetto alla tutela di interessi generali – come il mantenimento della pace e della sicurezza – nel senso anche dell’esistenza di una divisione del lavoro tra dimensione universale e regionale

Sossai, M. (2020). Sanzioni delle Nazioni Unite e organizzazioni regionali. Roma : RomaTrE-Press [10.13134/979-12-80060-33-4].

Sanzioni delle Nazioni Unite e organizzazioni regionali

Mirko Sossai
2020-01-01

Abstract

The use of ‘targeted’ or ‘smart’ sanctions has characterized the action of the UN Security Council in the first two decades of the XXI century. Less attention has received the existence of different layers of sanctioning measures as regards the same situation, in which regional organizations have played a growing role in addressing threats to peace and security. The interaction between universal and regional sanctions swings between these two poles: a dynamic of subsidiarity on one side, which sees the regional organizations as decentralized extensions of the UN system; a dynamic of competition on the other side, which does not exclude situations of tension. On the basis of an analysis of the relevant practice, including that of the African continent, the book identifies three different models of interaction. In the first one, regional organizations contribute to the implementation of UN sanctions; the second one envisages the adoption of regional sanctions against the members in combination of UN sanctions; in the third model, regional organizations impose restrictive measures against third parties, whereas the UN Security Council takes no action. An overall assessment of the normative framework remains essential, in order to individuate the legal tools for the coordination between UN and regional organizations, which are not limited the provisions under Chapter VIII of the UN Charter, as well as to discuss whether an evolution has occurred towards a cooperative approach vis-à-vis the protection of general interests – such as the maintenance of peace and security – also in the sense of a division of labor between universal and regional levels.
2020
979-12-80060-33-4
L’impiego di sanzioni di tipo ‘mirato’ o ‘intelligente’ ha caratterizzato l’azione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite nei primi due decenni del ventunesimo secolo. Un aspetto poco considerato riguarda l’esistenza di diverse stratificazioni di misure sanzionatorie rispetto ad una stessa situazione, in cui le organizzazioni regionali giocano un ruolo sempre crescente nel far fronte a minacce alla pace e alla sicurezza. L’interazione tra sanzioni a carattere universale e regionale si situa tra due poli: da un lato, una dinamica di tipo sussidiario, che vede le organizzazioni regionali come un prolungamento decentrato del sistema onusiano, dall’altro una dinamica di tipo competitivo, in cui non si escludono situazioni di tensione. Il libro, sulla base di una ricostruzione della prassi anche del continente africano, individua tre diversi modelli di relazione, a seconda che l’organizzazione regionale svolga un ruolo nella fase di attuazione delle sanzioni delle Nazioni Unite, oppure applichi contestualmente misure sanzionatorie nei confronti dei membri, oppure imponga misure restrittive nei confronti di terzi in assenza di un’azione da parte del Consiglio di sicurezza. Una ricognizione del dato normativo resta fondamentale sia per individuare quali siano gli strumenti giuridici dell’eventuale coordinamento tra l’ONU e le organizzazioni regionali, che non si limitano al Capitolo VIII della Carta, sia per verificare se vi sia stata un’evoluzione verso un approccio cooperativo rispetto alla tutela di interessi generali – come il mantenimento della pace e della sicurezza – nel senso anche dell’esistenza di una divisione del lavoro tra dimensione universale e regionale
Sossai, M. (2020). Sanzioni delle Nazioni Unite e organizzazioni regionali. Roma : RomaTrE-Press [10.13134/979-12-80060-33-4].
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11590/367325
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