Negli anni Settanta del secolo scorso furono messi in luce a ridosso dell’agora di Iasos sette blocchi pertinenti a un unico monumento. I blocchi di marmo (rinvenuti fuori contesto ed in parte reimpiegati) sono stati poi collocati nell’Antiquarium (il cosiddetto Balık Pazarı) e sono rimasti sostanzialmente inediti. In particolare, si tratta di tre blocchi modanati di coronamento e di quattro lastroni di dimensioni più grandi; alcuni di essi recano a rilievo bucefali dai quali pendono ghirlande floreali con vittae e decorate con frutti. Il rilievo analitico dei singoli elementi ha consentito di formulare una ipotesi di ricomposizione grafica: i blocchi sembrano essere riconducibili ad un basamento che doveva presentare almeno due spigoli. A causa dell’assenza del contesto originale di impiego o di dati epigrafici, si avanza un’ipotesi di inquadramento cronologico nel II sec. a.C., basata su elementi stilistici e compositivi. Il tema raffigurato e l’aspetto che emerge dalla ricostruzione grafica inducono a ipotizzare che i blocchi possano essere stati pertinenti a un altare monumentale.
Spanu, M. (2019). Un monumento ellenistico a ghirlande da Iasos?. In F. Berti (a cura di), Forme del sacro. Scritti in memoria di Doro Levi (pp. 129-148). Sesto Fiorentino : All'insegna del Giglio s.a.s..
Un monumento ellenistico a ghirlande da Iasos?
Marcello Spanu
2019-01-01
Abstract
Negli anni Settanta del secolo scorso furono messi in luce a ridosso dell’agora di Iasos sette blocchi pertinenti a un unico monumento. I blocchi di marmo (rinvenuti fuori contesto ed in parte reimpiegati) sono stati poi collocati nell’Antiquarium (il cosiddetto Balık Pazarı) e sono rimasti sostanzialmente inediti. In particolare, si tratta di tre blocchi modanati di coronamento e di quattro lastroni di dimensioni più grandi; alcuni di essi recano a rilievo bucefali dai quali pendono ghirlande floreali con vittae e decorate con frutti. Il rilievo analitico dei singoli elementi ha consentito di formulare una ipotesi di ricomposizione grafica: i blocchi sembrano essere riconducibili ad un basamento che doveva presentare almeno due spigoli. A causa dell’assenza del contesto originale di impiego o di dati epigrafici, si avanza un’ipotesi di inquadramento cronologico nel II sec. a.C., basata su elementi stilistici e compositivi. Il tema raffigurato e l’aspetto che emerge dalla ricostruzione grafica inducono a ipotizzare che i blocchi possano essere stati pertinenti a un altare monumentale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.