Numerose indagini, a livello nazionale (ex Isfol e Ministero del Lavoro) e internazionale (Eurydice, Ocse, Cedefop), hanno messo in luce la forte correlazione tra la qualità dei processi di insegnamento e apprendimento, la motivazione allo studio, l’autoefficacia, e il supporto che le tecnologie possano fornire a livello didattico sia per gli studenti quanto per i docenti. Non esistono però al momento delle ricerche che abbiano effettuato un raffronto e una correlazione tra le tre tipologie di apprendimento (formale, non formale e informale) sia nella dimensione di “processo” che in quella specifica del “contesto”. Nella dimensione dell’apprendimento lifelong, è fondamentale tracciare un percorso di integrazione che punti al riconoscimento del formale e dell’informale come un diritto inalienabile per la singola persona, sempre più capacitante ad adattarsi ai diversi funzionamenti imposti dal contesto lavorativo (Marcone, 2015) quanto in quello universitario (Pignalberi, 2015) con il supporto di “artefatti” (culturali, cognitivi) che possano facilitare l’agency metacognitiva e sviluppare pensiero critico.
Pignalberi, C. (2017). Percorsi di integrazione tra apprendimento formale ed informale nei contesti di lavoro. In Giuditta Alessandrini (a cura di), Atlante di Pedagogia del Lavoro (pp. 416-435). Milano : FrancoAngeli.
Percorsi di integrazione tra apprendimento formale ed informale nei contesti di lavoro
Claudio Pignalberi
2017-01-01
Abstract
Numerose indagini, a livello nazionale (ex Isfol e Ministero del Lavoro) e internazionale (Eurydice, Ocse, Cedefop), hanno messo in luce la forte correlazione tra la qualità dei processi di insegnamento e apprendimento, la motivazione allo studio, l’autoefficacia, e il supporto che le tecnologie possano fornire a livello didattico sia per gli studenti quanto per i docenti. Non esistono però al momento delle ricerche che abbiano effettuato un raffronto e una correlazione tra le tre tipologie di apprendimento (formale, non formale e informale) sia nella dimensione di “processo” che in quella specifica del “contesto”. Nella dimensione dell’apprendimento lifelong, è fondamentale tracciare un percorso di integrazione che punti al riconoscimento del formale e dell’informale come un diritto inalienabile per la singola persona, sempre più capacitante ad adattarsi ai diversi funzionamenti imposti dal contesto lavorativo (Marcone, 2015) quanto in quello universitario (Pignalberi, 2015) con il supporto di “artefatti” (culturali, cognitivi) che possano facilitare l’agency metacognitiva e sviluppare pensiero critico.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.