Il contributo fa parte del volume che raccoglie i materiali di due mostre e una giornata di studio che l’Università Iuav di Venezia con l’Archivio Progetti e il Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi Roma Tre hanno congiuntamente organizzato nel 2018 su Giuseppe Samonà (1898-1983), uno degli architetti più noti e influenti del Novecento italiano. Attivo come progettista, teorico e didatta, Samonà e stato direttore e rifondatore dell’Istituto Universitario di Architettura di Venezia (IUAV) dal 1945 al 1972 e senatore della Repubblica dal 1972 al 1976. Lo scritto commenta una sezione dei disegni in mostra, che hanno documentato l’attività di Samonà in un periodo dell’architettura italiana particolarmente ricco di occasioni progettuali e significativamente connesso alla grande crescita economica del paese nel secondo dopoguerra. Una linea cronologica (Percorsi 1949-83) mette in relazione la ricerca di una controversa unita tra architettura e urbanistica con le vicende e con i momenti notevoli del dibattito architettonico e politico: i progetti per i centri direzionali, le nuove università, l’elettrificazione del paese, le grandi infrastrutture territoriali, la nuova immagine della politica con il concorso per la Camera dei deputati, le sedi delle maggiori istituzioni nazionali. Nelle gallerie del Rettorato una selezione di schizzi, disegni e modelli (Per la città pubblica. Progetti 1949-83) documentava il lavoro progettuale di Samona, svolto in collaborazione con Egle Renata Trincanato, con il figlio Alberto, con i suoi allievi Iuav e con una ampia schiera di collaboratori tra la Sicilia, Roma e Venezia. Una mostra fotografica nell’aula magna del Rettorato (La vita delle opere. Fotografie di Umberto Ferro, Paolo Monti, Claudio Sabatino, Egle Renata Trincanato) ha raccontato, attraverso gli scatti di Umberto Ferro, Paolo Monti, Claudio Sabatino e Egle Renata Trincanato, la realtà passata e presente di alcune opere architettoniche. Le fotografie hanno consentito di soffermarsi, con uno sguardo singolare, anche su Samonà costruttore; le immagini palesano un’attività professionale intensa, portata avanti con il suo studio e insieme al figlio Alberto, che in quegli anni ha coinvolto diverse realtà urbane del nord e sud Italia e ha guadagnato un grande ascolto da parte del più qualificato mondo culturale europeo.
Longobardi, G. (2020). Iconismi civili. In G.M. Giovanni Longobardi (a cura di), Giuseppe Samonà. Progetti per la città pubblica (pp. 58-63). Pordenone : Universalia.
Iconismi civili
Giovanni Longobardi
2020-01-01
Abstract
Il contributo fa parte del volume che raccoglie i materiali di due mostre e una giornata di studio che l’Università Iuav di Venezia con l’Archivio Progetti e il Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi Roma Tre hanno congiuntamente organizzato nel 2018 su Giuseppe Samonà (1898-1983), uno degli architetti più noti e influenti del Novecento italiano. Attivo come progettista, teorico e didatta, Samonà e stato direttore e rifondatore dell’Istituto Universitario di Architettura di Venezia (IUAV) dal 1945 al 1972 e senatore della Repubblica dal 1972 al 1976. Lo scritto commenta una sezione dei disegni in mostra, che hanno documentato l’attività di Samonà in un periodo dell’architettura italiana particolarmente ricco di occasioni progettuali e significativamente connesso alla grande crescita economica del paese nel secondo dopoguerra. Una linea cronologica (Percorsi 1949-83) mette in relazione la ricerca di una controversa unita tra architettura e urbanistica con le vicende e con i momenti notevoli del dibattito architettonico e politico: i progetti per i centri direzionali, le nuove università, l’elettrificazione del paese, le grandi infrastrutture territoriali, la nuova immagine della politica con il concorso per la Camera dei deputati, le sedi delle maggiori istituzioni nazionali. Nelle gallerie del Rettorato una selezione di schizzi, disegni e modelli (Per la città pubblica. Progetti 1949-83) documentava il lavoro progettuale di Samona, svolto in collaborazione con Egle Renata Trincanato, con il figlio Alberto, con i suoi allievi Iuav e con una ampia schiera di collaboratori tra la Sicilia, Roma e Venezia. Una mostra fotografica nell’aula magna del Rettorato (La vita delle opere. Fotografie di Umberto Ferro, Paolo Monti, Claudio Sabatino, Egle Renata Trincanato) ha raccontato, attraverso gli scatti di Umberto Ferro, Paolo Monti, Claudio Sabatino e Egle Renata Trincanato, la realtà passata e presente di alcune opere architettoniche. Le fotografie hanno consentito di soffermarsi, con uno sguardo singolare, anche su Samonà costruttore; le immagini palesano un’attività professionale intensa, portata avanti con il suo studio e insieme al figlio Alberto, che in quegli anni ha coinvolto diverse realtà urbane del nord e sud Italia e ha guadagnato un grande ascolto da parte del più qualificato mondo culturale europeo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.