L’immagine d’inizio Novecento della terra albanese ha due importanti capisaldi1, esplicitati da Ugo Ojetti2 nel viaggio del 1901: uno è quello virgiliano, che nell’autore è richiamato dalla visione del promontorio di Azio3, il secondo è quello di Lord Byron, ospitato alla corte di Ali Pasha dove cominciò la stesura di Childe Harold’s Pilgrimage. Prima che la presenza italiana sull’altra sponda dell’Adriatico diventasse consistente, Ojetti, come molti altri scrittori- viaggiatori, contribuì a costruire un’immagine mediata di questa terra. Successivamente la figura del medium scrittore e fotografo divenne strategica per la propaganda di regime, veicolando caratteri che potevano essere eterodiretti secondo necessità politica. Per la formazione dell’opinione pubblica, su una terra tanto vicina quanto sconosciuta agli Italiani, gli scritti dei viaggiatori furono le prime e più importanti fonti di notizie.

Resta, G. (2017). Il paesaggio albanese d’inizio XX secolo visto dagli esploratori italiani. In R. Belli Pasqua, L.M. Caliò, A.B. Menghini (a cura di), La presenza italiana in Albania tra il 1924 e il 1943. La ricerca Archeologica, la conservazione, le scelte progettuali (pp. 445-458). Roma : Edizioni Quasar.

Il paesaggio albanese d’inizio XX secolo visto dagli esploratori italiani

Resta, Giuseppe
2017-01-01

Abstract

L’immagine d’inizio Novecento della terra albanese ha due importanti capisaldi1, esplicitati da Ugo Ojetti2 nel viaggio del 1901: uno è quello virgiliano, che nell’autore è richiamato dalla visione del promontorio di Azio3, il secondo è quello di Lord Byron, ospitato alla corte di Ali Pasha dove cominciò la stesura di Childe Harold’s Pilgrimage. Prima che la presenza italiana sull’altra sponda dell’Adriatico diventasse consistente, Ojetti, come molti altri scrittori- viaggiatori, contribuì a costruire un’immagine mediata di questa terra. Successivamente la figura del medium scrittore e fotografo divenne strategica per la propaganda di regime, veicolando caratteri che potevano essere eterodiretti secondo necessità politica. Per la formazione dell’opinione pubblica, su una terra tanto vicina quanto sconosciuta agli Italiani, gli scritti dei viaggiatori furono le prime e più importanti fonti di notizie.
2017
9788871407999
Resta, G. (2017). Il paesaggio albanese d’inizio XX secolo visto dagli esploratori italiani. In R. Belli Pasqua, L.M. Caliò, A.B. Menghini (a cura di), La presenza italiana in Albania tra il 1924 e il 1943. La ricerca Archeologica, la conservazione, le scelte progettuali (pp. 445-458). Roma : Edizioni Quasar.
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