Il saggio indaga la “terra di mezzo”, per citare il titolo del primo lungometraggio di Matteo Garrone del 1996, in cui trova il proprio orizzonte d’elezione tutto il cinema dell’autore romano, con le creature che lo abitano, i luoghi che lo punteggiano, ma anche per lo stile che lo connota. Terra di mezzo estetica tra vero e falso, realismo e artificio, bellezza e bruttezza; terra di mezzo etica tra virtù e abiezione, moralità e immoralità, decenza e indecenza; terra di mezzo esistenziale tra giovinezza e vecchiaia, età infantile e condizione adulta, vita e morte.
Uva, C. (2020). Terre di mezzo: il cinema di Matteo Garrone.. In C. Uva (a cura di), Matteo Garrone (pp. 9-28). Venezia : Marsilio.
Terre di mezzo: il cinema di Matteo Garrone.
Uva C.
2020-01-01
Abstract
Il saggio indaga la “terra di mezzo”, per citare il titolo del primo lungometraggio di Matteo Garrone del 1996, in cui trova il proprio orizzonte d’elezione tutto il cinema dell’autore romano, con le creature che lo abitano, i luoghi che lo punteggiano, ma anche per lo stile che lo connota. Terra di mezzo estetica tra vero e falso, realismo e artificio, bellezza e bruttezza; terra di mezzo etica tra virtù e abiezione, moralità e immoralità, decenza e indecenza; terra di mezzo esistenziale tra giovinezza e vecchiaia, età infantile e condizione adulta, vita e morte.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


