La musealizzazione e l'esibizione degli oggetti matematici e dei processi di astrazione della matematica implicano ricostruire legami spesso dimenticati con l'operare umano e rivelare attraverso cose e immagini una presenza inavvertibile nel nostro mondo e una rete di fili concettuali altrettanto invisibili. Eppure, è un compito urgente e imprescindibile: pensarlo e realizzarlo è un contributo vivificatore dell'impegno educativo della scuola, e che può entrare in sinergia con esso. Infatti, la padronanza del calcolo è stata storicamente strumento tecnico di compartecipazione al potere, e lo studio della matematica ridotta di alcuni dotti e professionisti – a lungo inaccessibile alle donne. La democratizzazione della matematica ha portato alla diffusione dell'alfabetizzazione aritmetica, e matematica in senso largo. Si è trattato di una spinta inclusiva, volta a estendere a tutti, come diritto di partecipazione e autonomia, l'accesso all'educazione matematica. Tuttavia, l'incontro con la matematica rappresenta molto spesso più tormento che delizia, e quindi paradossalmente causa di esclusione. Da qui la necessità di ricostruire la memoria e di rivelare la matematica, per evitare di offrirla come dissecata e priva di significato umano, proponendola sorprendente, gioiosa, piena di vita. Si discutono alcune sfide tecniche e concettuali di tale impresa, attraverso esempi riguardanti la matematica sottesa o implicita, la restituzione di una matematica umanistica, l'allestimento di percorsi di astrazione.
Carlini, A., Millán Gasca, A., Tedeschini Lalli, L. (2020). La matematica in mostra. In Antonella Poce (a cura di), Memoria, inclusione e fruizione del patrimonio culturale (pp. 205-223). Napoli : Edizioni Scientifiche Italiane.
La matematica in mostra
Carlini, Alessandra;Millán Gasca, Ana;Tedeschini Lalli, Laura
2020-01-01
Abstract
La musealizzazione e l'esibizione degli oggetti matematici e dei processi di astrazione della matematica implicano ricostruire legami spesso dimenticati con l'operare umano e rivelare attraverso cose e immagini una presenza inavvertibile nel nostro mondo e una rete di fili concettuali altrettanto invisibili. Eppure, è un compito urgente e imprescindibile: pensarlo e realizzarlo è un contributo vivificatore dell'impegno educativo della scuola, e che può entrare in sinergia con esso. Infatti, la padronanza del calcolo è stata storicamente strumento tecnico di compartecipazione al potere, e lo studio della matematica ridotta di alcuni dotti e professionisti – a lungo inaccessibile alle donne. La democratizzazione della matematica ha portato alla diffusione dell'alfabetizzazione aritmetica, e matematica in senso largo. Si è trattato di una spinta inclusiva, volta a estendere a tutti, come diritto di partecipazione e autonomia, l'accesso all'educazione matematica. Tuttavia, l'incontro con la matematica rappresenta molto spesso più tormento che delizia, e quindi paradossalmente causa di esclusione. Da qui la necessità di ricostruire la memoria e di rivelare la matematica, per evitare di offrirla come dissecata e priva di significato umano, proponendola sorprendente, gioiosa, piena di vita. Si discutono alcune sfide tecniche e concettuali di tale impresa, attraverso esempi riguardanti la matematica sottesa o implicita, la restituzione di una matematica umanistica, l'allestimento di percorsi di astrazione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.