Sulla base dei recenti studi riguardanti le relazioni che negli anni sessanta intercorsero tra le cosiddette "nuove tendenze" in Europa e nell'ex Jugoslavia è possibile delineare i modi e i tempi degli sviluppi storici, politici e artistici avvenuti negli scambi ufficiali tra l'Archivio Storico delle Arti Contemporanee (ASAC) di Venezia e le istituzioni museali jugoslave. Umbro Apollonio è stata una figura cardine negli accordi bilaterali sulle attività artistiche tra i due paesi che ebbe un peso preponderante nel divenire di tali scambi sia attraverso il proprio pensiero critico sia attraverso le corrispondenze ufficiali e private con studiosi, direttori e curatori dei musei jugoslavi. La documentazione esaminata costituisce un bacino da cui attingere per fare luce sul ruolo svolto dalle fotografie non solo per il loro carattere documentario, ma anche come fonte iconografica per l'aggiornamento degli artisti est-europei e di supporto alle mostre d'arte che ufficialmente circolavano in quei paesi.
Serena, T., Giovannelli, M., Del Grande, R., Rubino, G., Francesconi, E., Schiaffini, I., et al. (2018). Dall'archivio fotografico alla critica d'arte: L'ASAC di Venezia e Umbro Apollonio ai tempi della Guerra Fredda.. In A.F. Barbara Cinelli (a cura di), Archivi fotografici e arte contemporanea in Italia. Indagare, interpretare, inventare (pp. 65-83). Segrate : Scalpendi Editore.
Dall'archivio fotografico alla critica d'arte: L'ASAC di Venezia e Umbro Apollonio ai tempi della Guerra Fredda.
Giovanni Rubino;Elisa Francesconi;Greta Boldorini;Laura Iamurri;
2018-01-01
Abstract
Sulla base dei recenti studi riguardanti le relazioni che negli anni sessanta intercorsero tra le cosiddette "nuove tendenze" in Europa e nell'ex Jugoslavia è possibile delineare i modi e i tempi degli sviluppi storici, politici e artistici avvenuti negli scambi ufficiali tra l'Archivio Storico delle Arti Contemporanee (ASAC) di Venezia e le istituzioni museali jugoslave. Umbro Apollonio è stata una figura cardine negli accordi bilaterali sulle attività artistiche tra i due paesi che ebbe un peso preponderante nel divenire di tali scambi sia attraverso il proprio pensiero critico sia attraverso le corrispondenze ufficiali e private con studiosi, direttori e curatori dei musei jugoslavi. La documentazione esaminata costituisce un bacino da cui attingere per fare luce sul ruolo svolto dalle fotografie non solo per il loro carattere documentario, ma anche come fonte iconografica per l'aggiornamento degli artisti est-europei e di supporto alle mostre d'arte che ufficialmente circolavano in quei paesi.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.