La fine dell’Ottocento porta con sé un mutamento nella comunicazione visiva di architettura che permane tutt’ora ed è alla base della sintesi grafica del Novecento. Si innesca un processo di sintesi illustrativa e ricerca di linguaggi più essenziali e diagrammatici, ai quali si affiancano nuovi strumenti di comunicazione di massa come la fotografia. Molti artisti si indirizzano su illustrazioni più astratte e dalle linee controllate, con forti contrasti cromatici, caratteri tipografici originali e riconoscibili. L’essenzialità della rappresentazione, specie in architettura, viene abbracciata dal Razionalismo, si fa rigore formale: si ricercano illustrazioni sintetiche, tecniche, funzionaliste. In un’epoca di compromessi per il Modernismo italiano, fra il monumentale di regime e lo stile internazionale, parte il progetto per l’Esposizione Universale Roma 1942. A tale progetto, rimasto incompiuto con l’arrivo del conflitto mondiale, prende parte Giuseppe Terragni. Razionalista e attento conoscitore delle proporzioni classiche, si confronta spesso con progetti dal valore sociale e simbolico, il che lo porta ad avere un punto di vista più narrativo, seppur tecnico, della rappresentazione. L’illustrazione di architettura del Dopoguerra si fa sempre più eterogenea e la successiva digitalizzazione dell’arte indirizza l’illustrazione verso una comunicazione diagrammatica e sciolta, essenziale. Con essa tuttavia convivono altre realtà, quali le sperimentazioni sull’iperrealismo e le ricerche sulla simulazione di tecniche tradizionali in associazione alla modellazione virtuale. In questo contesto, lo studio delle opere incompiute di Terragni a Roma pone alcune questioni, che vanno dai metodi di analisi e interpretazione dei documenti grafici pervenuti, passando per la riproduzione digitale dei progetti quanto più possibile fedele alle fonti, per finire con l'indagine su quali possano essere i linguaggi di comunicazione visiva più adatti a valorizzare queste architetture.
Calisi, D., Botta, S. (2021). Razionalismo e comunicazione digitale: la rappresentazione dei progetti incompiuti di Terragni a Roma. In I.T. Enrico Cicalò (a cura di), Linguaggi Grafici. Illustrazione (pp. 1216-1237). Alghero : Publica.
Razionalismo e comunicazione digitale: la rappresentazione dei progetti incompiuti di Terragni a Roma
Daniele Calisi;Stefano Botta
2021-01-01
Abstract
La fine dell’Ottocento porta con sé un mutamento nella comunicazione visiva di architettura che permane tutt’ora ed è alla base della sintesi grafica del Novecento. Si innesca un processo di sintesi illustrativa e ricerca di linguaggi più essenziali e diagrammatici, ai quali si affiancano nuovi strumenti di comunicazione di massa come la fotografia. Molti artisti si indirizzano su illustrazioni più astratte e dalle linee controllate, con forti contrasti cromatici, caratteri tipografici originali e riconoscibili. L’essenzialità della rappresentazione, specie in architettura, viene abbracciata dal Razionalismo, si fa rigore formale: si ricercano illustrazioni sintetiche, tecniche, funzionaliste. In un’epoca di compromessi per il Modernismo italiano, fra il monumentale di regime e lo stile internazionale, parte il progetto per l’Esposizione Universale Roma 1942. A tale progetto, rimasto incompiuto con l’arrivo del conflitto mondiale, prende parte Giuseppe Terragni. Razionalista e attento conoscitore delle proporzioni classiche, si confronta spesso con progetti dal valore sociale e simbolico, il che lo porta ad avere un punto di vista più narrativo, seppur tecnico, della rappresentazione. L’illustrazione di architettura del Dopoguerra si fa sempre più eterogenea e la successiva digitalizzazione dell’arte indirizza l’illustrazione verso una comunicazione diagrammatica e sciolta, essenziale. Con essa tuttavia convivono altre realtà, quali le sperimentazioni sull’iperrealismo e le ricerche sulla simulazione di tecniche tradizionali in associazione alla modellazione virtuale. In questo contesto, lo studio delle opere incompiute di Terragni a Roma pone alcune questioni, che vanno dai metodi di analisi e interpretazione dei documenti grafici pervenuti, passando per la riproduzione digitale dei progetti quanto più possibile fedele alle fonti, per finire con l'indagine su quali possano essere i linguaggi di comunicazione visiva più adatti a valorizzare queste architetture.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.