L’anno 2007, com’è noto, segnò l’insorgere della più pervasiva crisi economico-finanziaria dopo quella del ’29 del secolo scorso, che ha profondamente mutato le logiche di business e le modalità operative della quasi totalità dei sistemi finanziari dei Paesi cosiddetti evoluti. Tale fenomeno congiunturale, originatosi negli Stati Uniti ma poi rapidamente propagatosi alle organizzazioni finanziarie e creditizie del resto del mondo al punto d’assumere i caratteri di una vera e propria pandemia, vide i suoi effetti sui Paesi dell’Unione Europea notevolmente amplificati dalla concomitante crisi del debito sovrano, che di fatto contribuì a scatenare e nella quale confluì e compenetrò, ponendo in seria difficoltà tutte le istituzioni finanziarie comunitarie, banche in testa. Se le iniziali conseguenze della crisi finanziaria di origine statunitense furono relativamente contenute sul sistema finanziario-creditizio nazionale, il successivo deflagrare della crisi del debito sovrano europeo, di concerto con gli effetti impuntuali e intempestivi di talune politiche governative e con il congiunto concorso delle note logiche culturali che caratterizzano il ceto imprenditoriale indigeno, in particolare fondate sull’abuso del ricorso al capitale di credito, sono stati inevitabilmente forieri di traumatici effetti sull’intero settore bancario del Paese, che tuttora lo permeano e che sono ben lungi dall’essere superati. Il presente volume ha l’ambizione di ripercorrere i temi principali delle crisi finanziarie succedutesi dal 2007 ad oggi sia in ambito internazionale che, soprattutto, domestico, esaminando gli strumenti contabili e di controllo nonché quelli di risoluzione dei dissesti bancari, con il fine ultimo di tratteggiare i contorni di un futuro modello di banca stante la convinzione che gli attuali assetti di business, assai maturi e con tutta probabilità ormai a “fine corsa”, siano drasticamente destinati a mutare negli anni a venire a causa del rapido ed altrettanto drastico mutare dei mercati, da quello del risparmio a quello dei consumi, nei quali gli istituti creditizi attualmente sono, e in futuro ancora saranno, incessantemente chiamati ad operare.
Paoloni, M. (a cura di). (2019). LA CRISI FINANZIARIA INTERNAZIONALE E NAZIONALE Gli strumenti contabili e di controllo, i meccanismi di risoluzione e le prospettive future. Torino : Giappichelli Editore.
LA CRISI FINANZIARIA INTERNAZIONALE E NAZIONALE Gli strumenti contabili e di controllo, i meccanismi di risoluzione e le prospettive future
Mauro Paoloni
2019-01-01
Abstract
L’anno 2007, com’è noto, segnò l’insorgere della più pervasiva crisi economico-finanziaria dopo quella del ’29 del secolo scorso, che ha profondamente mutato le logiche di business e le modalità operative della quasi totalità dei sistemi finanziari dei Paesi cosiddetti evoluti. Tale fenomeno congiunturale, originatosi negli Stati Uniti ma poi rapidamente propagatosi alle organizzazioni finanziarie e creditizie del resto del mondo al punto d’assumere i caratteri di una vera e propria pandemia, vide i suoi effetti sui Paesi dell’Unione Europea notevolmente amplificati dalla concomitante crisi del debito sovrano, che di fatto contribuì a scatenare e nella quale confluì e compenetrò, ponendo in seria difficoltà tutte le istituzioni finanziarie comunitarie, banche in testa. Se le iniziali conseguenze della crisi finanziaria di origine statunitense furono relativamente contenute sul sistema finanziario-creditizio nazionale, il successivo deflagrare della crisi del debito sovrano europeo, di concerto con gli effetti impuntuali e intempestivi di talune politiche governative e con il congiunto concorso delle note logiche culturali che caratterizzano il ceto imprenditoriale indigeno, in particolare fondate sull’abuso del ricorso al capitale di credito, sono stati inevitabilmente forieri di traumatici effetti sull’intero settore bancario del Paese, che tuttora lo permeano e che sono ben lungi dall’essere superati. Il presente volume ha l’ambizione di ripercorrere i temi principali delle crisi finanziarie succedutesi dal 2007 ad oggi sia in ambito internazionale che, soprattutto, domestico, esaminando gli strumenti contabili e di controllo nonché quelli di risoluzione dei dissesti bancari, con il fine ultimo di tratteggiare i contorni di un futuro modello di banca stante la convinzione che gli attuali assetti di business, assai maturi e con tutta probabilità ormai a “fine corsa”, siano drasticamente destinati a mutare negli anni a venire a causa del rapido ed altrettanto drastico mutare dei mercati, da quello del risparmio a quello dei consumi, nei quali gli istituti creditizi attualmente sono, e in futuro ancora saranno, incessantemente chiamati ad operare.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.