Il proposito di comporre una monografia con dei testi che indirizzino il lettore verso un’“arte del riabitare il mondo” è il frutto di due fortunate e desiderate circostanze, la prima è il dialogo tra gli autori sui temi della “cura” e della “qualità dell’agire” nella città contemporanea, che ha costruito occasioni di ricerca orientate al mutamento delle categorie che strutturano il pensiero del progetto moderno. La seconda vicenda è la risposta di alcuni ricercatori a una riflessione sulla perdita (biunivoca) delle categorie collettive dell’azione e dell’intellegibilità del mondo. Per chi studia le città non è scontato percepire una radicale necessità di rifondare i presupposti delle scienze previsionali del progetto e del piano; perciò, sono stati chiamati al dialogo gli autori dei saggi di questo volume che, nel corso dei mesi di maggio e giugno 2019, hanno conversato tra di loro, con gli autori e con gli studenti del corso di Studi Urbani . L’intento è diffondere una cultura urbana che possa rinnovare il concetto di cittadinanza. Nella disponibilità a partecipare a degli incontri fortemente interdisciplinari c’è già un primo atteggiamento importante da parte di chi “riabita il mondo”. La crisi del mondo interamente mappato e digitalizzato cambia il modo in cui ogni giorno “precipitiamo sulla Terra”. L’accelerazione e la dislocazione hanno reso il tempo la misura di tutto, riducendo l’aspettativa di partecipare al farsi dei luoghi. Le consuetudini legate all’orientamento, un tempo necessarie, sembrano ora perdute. Ma se il sentimento da cui si parte è l’essere sopraffatti da ciò che abbiamo messo al mondo come esseri umani, “le cose” tuttavia continuano ostinatamente ad attivare una sapienza dimenticata e modi nuovi per leggere e interpretare la città. La città che verrà si nasconde nella città che è già stata prodotta e costruita: sta a noi scoprirla. Anche da qui passa la riappropriazione dalle cose e dal modo in cui riescono a meravigliarci. Il libro consta di due saggi introduttivi e di dieci testi di studiosi di varie discipline (filosofia, sociologia, urbanistica, arte, fisica, economia agraria), protagonisti dei seminari Alterità, mondo, crisi (marzo-giugno 2019, svolti presso il Dipartimento di Architettura, Università di Roma Tre, come attività collegata al corso di Studi Urbani, Spazio e comunità e al corso di dottorato, in cui si è dialogato sulle opportunità e sulle faglie aperte dall’attuale condizione urbana. Ciò che è emerso dal dialogo e dal percorso complessivo è lo spaesamento e il ritrovamento: accettare un iniziale turbamento, del resto, è l’approccio di chi è capace di riabitare il mondo. Un testo dopo l’altro, trattando temi complessi in maniera sintetica e diretta, si ritessono i fili tra divenire individuale e divenire collettivo: la possibilità di partecipare alla vita pubblica, l’allenamento dello sguardo, la percezione di sé e degli altri, le rappresentazioni geografiche e psico-geografiche che permettono di ricollocarsi nel mondo e di penare la propria trasformazione insieme al movimento di rifondazione dei luoghi.

Caudo, G., Pietropaoli, M. (2021). Riabitare il mondo. Macerata : Quodlibet.

Riabitare il mondo

Giovanni Caudo;Martina Pietropaoli
2021-01-01

Abstract

Il proposito di comporre una monografia con dei testi che indirizzino il lettore verso un’“arte del riabitare il mondo” è il frutto di due fortunate e desiderate circostanze, la prima è il dialogo tra gli autori sui temi della “cura” e della “qualità dell’agire” nella città contemporanea, che ha costruito occasioni di ricerca orientate al mutamento delle categorie che strutturano il pensiero del progetto moderno. La seconda vicenda è la risposta di alcuni ricercatori a una riflessione sulla perdita (biunivoca) delle categorie collettive dell’azione e dell’intellegibilità del mondo. Per chi studia le città non è scontato percepire una radicale necessità di rifondare i presupposti delle scienze previsionali del progetto e del piano; perciò, sono stati chiamati al dialogo gli autori dei saggi di questo volume che, nel corso dei mesi di maggio e giugno 2019, hanno conversato tra di loro, con gli autori e con gli studenti del corso di Studi Urbani . L’intento è diffondere una cultura urbana che possa rinnovare il concetto di cittadinanza. Nella disponibilità a partecipare a degli incontri fortemente interdisciplinari c’è già un primo atteggiamento importante da parte di chi “riabita il mondo”. La crisi del mondo interamente mappato e digitalizzato cambia il modo in cui ogni giorno “precipitiamo sulla Terra”. L’accelerazione e la dislocazione hanno reso il tempo la misura di tutto, riducendo l’aspettativa di partecipare al farsi dei luoghi. Le consuetudini legate all’orientamento, un tempo necessarie, sembrano ora perdute. Ma se il sentimento da cui si parte è l’essere sopraffatti da ciò che abbiamo messo al mondo come esseri umani, “le cose” tuttavia continuano ostinatamente ad attivare una sapienza dimenticata e modi nuovi per leggere e interpretare la città. La città che verrà si nasconde nella città che è già stata prodotta e costruita: sta a noi scoprirla. Anche da qui passa la riappropriazione dalle cose e dal modo in cui riescono a meravigliarci. Il libro consta di due saggi introduttivi e di dieci testi di studiosi di varie discipline (filosofia, sociologia, urbanistica, arte, fisica, economia agraria), protagonisti dei seminari Alterità, mondo, crisi (marzo-giugno 2019, svolti presso il Dipartimento di Architettura, Università di Roma Tre, come attività collegata al corso di Studi Urbani, Spazio e comunità e al corso di dottorato, in cui si è dialogato sulle opportunità e sulle faglie aperte dall’attuale condizione urbana. Ciò che è emerso dal dialogo e dal percorso complessivo è lo spaesamento e il ritrovamento: accettare un iniziale turbamento, del resto, è l’approccio di chi è capace di riabitare il mondo. Un testo dopo l’altro, trattando temi complessi in maniera sintetica e diretta, si ritessono i fili tra divenire individuale e divenire collettivo: la possibilità di partecipare alla vita pubblica, l’allenamento dello sguardo, la percezione di sé e degli altri, le rappresentazioni geografiche e psico-geografiche che permettono di ricollocarsi nel mondo e di penare la propria trasformazione insieme al movimento di rifondazione dei luoghi.
2021
978-88-229-0613-7
Caudo, G., Pietropaoli, M. (2021). Riabitare il mondo. Macerata : Quodlibet.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11590/390533
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