Writing about early medieval sculpture in Rome, Raffaele Cattaneo (1888) defined the famous oratory of San Zenone as "the most remarkable thing Santa Prassede includes among the remains of the IX century". The reliquary chapel in which Theodora, mother of Pope Pasquale I (817-824) was buried, and the ninth-century mosaics still preserve the original structural bond between the walls of the building, the architectural sculpture and the opus sectile floor. In addition to materials of classical age, the architectural sculpture of the oratory also includes a number of early medieval spolia. In dialogue with the report by Paola Pogliani dedicated to the mosaics of San Zenone, the contribution analyzes the formal and functional peculiarities of the oratory's sculptural elements, investigating the choices of reuse and proposing a hypothesis on the origin of some materials.

Scrivendo di scultura altomedievale a Roma, Raffaele Cattaneo (1888) definiva il celebre oratorio di San Zenone come «la cosa più ragguardevole che racchiuda Santa Prassede fra i resti del secolo IX». Il sacello-reliquiario, nel quale fu sepolta Teodora, madre di papa Pasquale I (817-824), insieme con i mosaici di IX secolo, conserva inalterato l'originario vincolo strutturale tra le mura dell’edificio, la scultura architettonica e il pavimento di opus sectile. Oltre a materiali di età classica, la scultura architettonica dell’oratorio comprende anche un certo numero di reimpieghi altomedievali. In dialogo con la relazione di Paola Pogliani dedicata ai mosaici di San Zenone, il contributo analizza le peculiarità formali e funzionali del corredo scultoreo dell’oratorio, indagando le scelte di reimpiego e proponendo, per alcuni materiali, un'ipotesi di provenienza.

Ballardini, A. (2020). Scolpire a Roma per Pasquale I (817-824)? L'oratorio di San Zenone. In S. Ammirati (a cura di), Grata più delle stelle. Pasquale I (817-824) e la Roma del suo tempo (pp. 16-51). Roma : Edizioni Efesto.

Scolpire a Roma per Pasquale I (817-824)? L'oratorio di San Zenone

Ballardini, Antonella
2020-01-01

Abstract

Scrivendo di scultura altomedievale a Roma, Raffaele Cattaneo (1888) definiva il celebre oratorio di San Zenone come «la cosa più ragguardevole che racchiuda Santa Prassede fra i resti del secolo IX». Il sacello-reliquiario, nel quale fu sepolta Teodora, madre di papa Pasquale I (817-824), insieme con i mosaici di IX secolo, conserva inalterato l'originario vincolo strutturale tra le mura dell’edificio, la scultura architettonica e il pavimento di opus sectile. Oltre a materiali di età classica, la scultura architettonica dell’oratorio comprende anche un certo numero di reimpieghi altomedievali. In dialogo con la relazione di Paola Pogliani dedicata ai mosaici di San Zenone, il contributo analizza le peculiarità formali e funzionali del corredo scultoreo dell’oratorio, indagando le scelte di reimpiego e proponendo, per alcuni materiali, un'ipotesi di provenienza.
2020
978-88-3381-233-5
Writing about early medieval sculpture in Rome, Raffaele Cattaneo (1888) defined the famous oratory of San Zenone as "the most remarkable thing Santa Prassede includes among the remains of the IX century". The reliquary chapel in which Theodora, mother of Pope Pasquale I (817-824) was buried, and the ninth-century mosaics still preserve the original structural bond between the walls of the building, the architectural sculpture and the opus sectile floor. In addition to materials of classical age, the architectural sculpture of the oratory also includes a number of early medieval spolia. In dialogue with the report by Paola Pogliani dedicated to the mosaics of San Zenone, the contribution analyzes the formal and functional peculiarities of the oratory's sculptural elements, investigating the choices of reuse and proposing a hypothesis on the origin of some materials.
Ballardini, A. (2020). Scolpire a Roma per Pasquale I (817-824)? L'oratorio di San Zenone. In S. Ammirati (a cura di), Grata più delle stelle. Pasquale I (817-824) e la Roma del suo tempo (pp. 16-51). Roma : Edizioni Efesto.
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