La partecipazione italiana alla gestione e alla capitalizzazione della Banca del Marocco è stata fino ad oggi poco analizzata. Formata a seguito dell’Atto di Algésiras nel 1906, tale istituto di credito rispecchiava gli interessi della finanza e della politica francese nel debito pubblico, nel commercio e nell’industria marocchina. La Banca, quale istituto espressione di interessi pubblici e privati europei nel paese nord africano, venne concepita come strumento di controllo delle finanze pubbliche del Marocco specialmente da parte della Francia. La partecipazione italiana sotto il coordinamento della Banca d’Italia, annoverava vari investitori privati tra cui il Banco di Roma, il Credito Italiano e la Banca Commerciale di Milano. Come in casi simili nei paesi del Mediterraneo, la partecipazione italiana non fu espressione di chiari e propositivi interessi privati, bensì emanazione di interessi politici da parte del Governo di Roma. Gli interessi finanziari italiani quindi non possono essere messi in secondo piano rispetto a quelli politici durante l’epoca classica dell’imperialismo. La ricerca condotta negli archivi storici della Banca d’Italia, del Banco di Roma e del Credito Italiano, nonché del Foreign Office di Londra vuole mettere in evidenza il ruolo italiano nella formazione di un istituto bancario, espressione di una politica imperialista tipicamente europea.
Conte, G. (2021). Diplomazia, finanza ed imperialismo nella formazione della Banca del Marocco: la partecipazione italiana. In M.R. G. Gregorini (a cura di), Borghesie Nazionali, Borghesie Cosmopolite, Banca privata, finanza, reti (Italia, secoli XIII-XX) (pp. 211-228). Milano : FrancoAngeli.
Diplomazia, finanza ed imperialismo nella formazione della Banca del Marocco: la partecipazione italiana
Giampaolo Conte
2021-01-01
Abstract
La partecipazione italiana alla gestione e alla capitalizzazione della Banca del Marocco è stata fino ad oggi poco analizzata. Formata a seguito dell’Atto di Algésiras nel 1906, tale istituto di credito rispecchiava gli interessi della finanza e della politica francese nel debito pubblico, nel commercio e nell’industria marocchina. La Banca, quale istituto espressione di interessi pubblici e privati europei nel paese nord africano, venne concepita come strumento di controllo delle finanze pubbliche del Marocco specialmente da parte della Francia. La partecipazione italiana sotto il coordinamento della Banca d’Italia, annoverava vari investitori privati tra cui il Banco di Roma, il Credito Italiano e la Banca Commerciale di Milano. Come in casi simili nei paesi del Mediterraneo, la partecipazione italiana non fu espressione di chiari e propositivi interessi privati, bensì emanazione di interessi politici da parte del Governo di Roma. Gli interessi finanziari italiani quindi non possono essere messi in secondo piano rispetto a quelli politici durante l’epoca classica dell’imperialismo. La ricerca condotta negli archivi storici della Banca d’Italia, del Banco di Roma e del Credito Italiano, nonché del Foreign Office di Londra vuole mettere in evidenza il ruolo italiano nella formazione di un istituto bancario, espressione di una politica imperialista tipicamente europea.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.