Il progetto di ricostruzione virtuale dei centri storici di Arquata del Tronto, gravemente danneggiati dagli eventi sismici del 2016, si è basato sull’applicazione di metodologie avanzate per la modellazione tridimensionale dello stato pre-sisma. Tale iniziativa ha adottato un approccio interdisciplinare, integrando tecniche di rilievo 3D con laser scanner, Sistemi Aeromobili a Pilotaggio Remoto (SAPR) e l’elaborazione di dati storici e contemporanei attraverso Sistemi Informativi Geografici (SIG). Il processo si articola in diverse fasi operative: la prima ha previsto l’acquisizione di dati tridimensionali mediante rilievo integrato, supportato dalla georeferenziazione dei punti attraverso sistemi cartografici e dati catastali. In parallelo, è stata condotta una raccolta sistematica di immagini storiche e documenti pre-sisma, successivamente organizzati in un database georeferenziato per consentire l’analisi morfologica e strutturale degli insediamenti. Questi dati sono stati utilizzati per generare modelli mesh ad alta risoluzione e ortomosaici, strumenti essenziali per la ricostruzione virtuale della morfologia urbana originaria. I modelli tridimensionali, sviluppati attraverso tecniche di fotogrammetria digitale e camera tracking, presentano un elevato livello di dettaglio, con l’integrazione di texture realistiche e informazioni relative alla configurazione volumetrica e architettonica degli edifici. Particolare attenzione è stata posta alla rappresentazione delle caratteristiche geometriche, dei dettagli architettonici e della tessitura urbana, con l’obiettivo di garantire una restituzione scientificamente accurata. La sovrapposizione dei modelli pre e post-sisma ha consentito di documentare le trasformazioni indotte dal terremoto, fornendo una base oggettiva per l'analisi comparativa. Questo approccio metodologico ha dimostrato un'elevata replicabilità, rappresentando un modello operativo per progetti analoghi. I risultati ottenuti offrono un contributo significativo non solo alla conservazione del patrimonio culturale e alla documentazione del costruito storico, ma anche alla pianificazione della ricostruzione post-sisma. In particolare, la possibilità di integrare analisi qualitative e quantitative consente di supportare interventi progettuali volti a coniugare sicurezza antisismica e valorizzazione delle identità storiche e culturali. Tale progetto rappresenta, dunque, un valido esempio di come le tecnologie digitali possano essere applicate in modo efficace per la tutela e la gestione del patrimonio architettonico e paesaggistico in contesti di elevata fragilità.
Canciani, M., Michelini, M., D'Angelico, M. (2021). 6.2. Il rilievo dello stato attuale e la ricostruzione tridimensionale dello stato pre-sisma. In Michele Zampilli, Giulia Brunori (a cura di), RICOSTRUIRE ARQUATA. Studi, ricerche e rilievi per la redazione dei piani e dei programmi di ricostruzione e recupero dei centri storici del comune di Arquata del Tronto (pp. 199-224). Roma : Roma Tre-Epress [10.13134/979-12-5977-023-3].
6.2. Il rilievo dello stato attuale e la ricostruzione tridimensionale dello stato pre-sisma
Marco Canciani
Writing – Original Draft Preparation
;Manuela Michelini
Writing – Original Draft Preparation
;Marco D'Angelico
Writing – Original Draft Preparation
2021-01-01
Abstract
Il progetto di ricostruzione virtuale dei centri storici di Arquata del Tronto, gravemente danneggiati dagli eventi sismici del 2016, si è basato sull’applicazione di metodologie avanzate per la modellazione tridimensionale dello stato pre-sisma. Tale iniziativa ha adottato un approccio interdisciplinare, integrando tecniche di rilievo 3D con laser scanner, Sistemi Aeromobili a Pilotaggio Remoto (SAPR) e l’elaborazione di dati storici e contemporanei attraverso Sistemi Informativi Geografici (SIG). Il processo si articola in diverse fasi operative: la prima ha previsto l’acquisizione di dati tridimensionali mediante rilievo integrato, supportato dalla georeferenziazione dei punti attraverso sistemi cartografici e dati catastali. In parallelo, è stata condotta una raccolta sistematica di immagini storiche e documenti pre-sisma, successivamente organizzati in un database georeferenziato per consentire l’analisi morfologica e strutturale degli insediamenti. Questi dati sono stati utilizzati per generare modelli mesh ad alta risoluzione e ortomosaici, strumenti essenziali per la ricostruzione virtuale della morfologia urbana originaria. I modelli tridimensionali, sviluppati attraverso tecniche di fotogrammetria digitale e camera tracking, presentano un elevato livello di dettaglio, con l’integrazione di texture realistiche e informazioni relative alla configurazione volumetrica e architettonica degli edifici. Particolare attenzione è stata posta alla rappresentazione delle caratteristiche geometriche, dei dettagli architettonici e della tessitura urbana, con l’obiettivo di garantire una restituzione scientificamente accurata. La sovrapposizione dei modelli pre e post-sisma ha consentito di documentare le trasformazioni indotte dal terremoto, fornendo una base oggettiva per l'analisi comparativa. Questo approccio metodologico ha dimostrato un'elevata replicabilità, rappresentando un modello operativo per progetti analoghi. I risultati ottenuti offrono un contributo significativo non solo alla conservazione del patrimonio culturale e alla documentazione del costruito storico, ma anche alla pianificazione della ricostruzione post-sisma. In particolare, la possibilità di integrare analisi qualitative e quantitative consente di supportare interventi progettuali volti a coniugare sicurezza antisismica e valorizzazione delle identità storiche e culturali. Tale progetto rappresenta, dunque, un valido esempio di come le tecnologie digitali possano essere applicate in modo efficace per la tutela e la gestione del patrimonio architettonico e paesaggistico in contesti di elevata fragilità.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.