The study analyzes the evolution of the dogma of the mandatory nature of labor regulations with the aim of demonstrating that today, despite the changed framework of economic-social balances, we cannot speak of a subversion but rather of an adaptation of the principle of mandatory law, which it still represents an essential tool in the regulation of employment relationships, without prejudice to the further need to protect the worker, the bearer of individual interests that cannot be massified and legitimately negotiable. The Author reconstructs, with a systematic approach, the traditional design of mandatory and unavailability conceived as unidirectional protection techniques with a protective function for the worker and subjected to a progressive de-structuring which was followed by a growing fragmentation of protections despite the granite provision of the art. 2113 of the Civil Code, the reference standard and fulcrum of the entire system of abdicative acts. An analysis of the traditional protection provided for by art. is proposed. 2113 c.c. for the worker's dismissal acts and an in-depth analysis of the legal nature of the same and of the interpretative and application problems, also on the basis of the jurisprudential guidelines on the topic. The new operational perimeter of the worker's dispositional acts is also analyzed and related, on the one hand, to assisted derogation in protected and certification venues and, on the other, to assisted negotiation autonomy, towards which there has been a growing interest on the part of the legislator who has progressively expanded its application hypotheses. The reflection continues with the analysis of the new role of the protected offices, highlighting, on the one hand, the permanence of the traditional conciliatory role and, on the other, the progressive evolution and expansion of the assigned functions which now imply not only, and no longer , the traditional settlement of a dispute, current or potential, but also the execution of formal negotiations, with the aim of progressively emancipating the autonomy of the individual. The Author concludes by stating the reasons that today justify a progressive valorization of individual autonomy with respect to logical-juridical schemes of rigid heteronomous regulation, in the awareness that it is necessary to continue with an attitude of moderate openness towards the modification of regulation techniques, to be used as prerequisite for establishing a technical-legal dialogue between the heteronomous source and the autonomy of the individual, without prejudice to the essential traditional safeguards.

Lo studio analizza l’evoluzione del dogma dell’inderogabilità delle norme lavoristiche nell'intento di dimostrare che oggi, pur nel mutato quadro degli equilibri economico-sociali, non si può parlare di un sovvertimento bensì di un adeguamento del principio dell’inderogabilità, che rappresenta ancora uno strumento imprescindibile nella disciplina dei rapporti di lavoro, ferma restando l’ulteriore esigenza di tutelare il lavoratore, portatore di interessi individuali non massificabili e legittimamente negoziabili. L’Autrice ricostruisce, con approccio sistematico, il disegno tradizionale dell’inderogabilità e dell’indisponibilità concepite quali tecniche di tutela unidirezionale in funzione protettiva del lavoratore e sottoposte ad una progressiva de-strutturazione cui ha fatto seguito un crescente frastagliamento delle tutele pur nella granitica previsione dell’art. 2113 c.c., norma di riferimento e fulcro dell’intero sistema degli atti abdicativi. Si propone un’analisi della protezione tradizionale prevista dall’art. 2113 c.c. per gli atti dismissivi del lavoratore e un approfondimento sulla natura giuridica degli stessi e dei problemi interpretativi e applicativi, anche sulla scorta degli orientamenti giurisprudenziali sul tema. Si analizza altresì il nuovo perimetro operativo degli atti dispositivi del lavoratore e lo si mette in relazione, da un lato, con la derogabilità assistita nelle sedi protette e di certificazione e, dall’altro, con l’autonomia negoziale assistita, verso la quale si è registrato un crescente interesse del legislatore che ne ha progressivamente ampliato le ipotesi applicative. La riflessione prosegue con l’analisi del nuovo ruolo delle sedi protette evidenziando, da un lato, la permanenza del ruolo conciliativo tradizionale e, dall’altro, la progressiva evoluzione e l’ampliamento delle funzioni assegnate che implicano ora non solo, e non più, la tradizionale composizione d’una controversia, attuale o potenziale, ma anche l’esecuzione di negozi a forma vincolata, nella finalità di una progressiva emancipazione dell’autonomia del singolo. L’Autrice conclude argomentando le ragioni che giustificherebbero oggi una progressiva valorizzazione dell’autonomia individuale rispetto a schemi logico-giuridici di rigida regolazione eteronoma, nella consapevolezza che occorre proseguire in un atteggiamento di moderata apertura verso la modifica delle tecniche di regolazione, da utilizzare come presupposto per instaurare un dialogo tecnico-giuridico tra la fonte eteronoma e l’autonomia del singolo, fermi restando gli imprescindibili tradizionali presidi di tutela.

Lamberti, F. (2020). I limiti dell'autonomia individuale del lavoratore. Percorsi e prospettive tra inderogabilità delle norme e disponibilità dei diritti. Napoli : Jovene.

I limiti dell'autonomia individuale del lavoratore. Percorsi e prospettive tra inderogabilità delle norme e disponibilità dei diritti

Fabiola Lamberti
2020-01-01

Abstract

The study analyzes the evolution of the dogma of the mandatory nature of labor regulations with the aim of demonstrating that today, despite the changed framework of economic-social balances, we cannot speak of a subversion but rather of an adaptation of the principle of mandatory law, which it still represents an essential tool in the regulation of employment relationships, without prejudice to the further need to protect the worker, the bearer of individual interests that cannot be massified and legitimately negotiable. The Author reconstructs, with a systematic approach, the traditional design of mandatory and unavailability conceived as unidirectional protection techniques with a protective function for the worker and subjected to a progressive de-structuring which was followed by a growing fragmentation of protections despite the granite provision of the art. 2113 of the Civil Code, the reference standard and fulcrum of the entire system of abdicative acts. An analysis of the traditional protection provided for by art. is proposed. 2113 c.c. for the worker's dismissal acts and an in-depth analysis of the legal nature of the same and of the interpretative and application problems, also on the basis of the jurisprudential guidelines on the topic. The new operational perimeter of the worker's dispositional acts is also analyzed and related, on the one hand, to assisted derogation in protected and certification venues and, on the other, to assisted negotiation autonomy, towards which there has been a growing interest on the part of the legislator who has progressively expanded its application hypotheses. The reflection continues with the analysis of the new role of the protected offices, highlighting, on the one hand, the permanence of the traditional conciliatory role and, on the other, the progressive evolution and expansion of the assigned functions which now imply not only, and no longer , the traditional settlement of a dispute, current or potential, but also the execution of formal negotiations, with the aim of progressively emancipating the autonomy of the individual. The Author concludes by stating the reasons that today justify a progressive valorization of individual autonomy with respect to logical-juridical schemes of rigid heteronomous regulation, in the awareness that it is necessary to continue with an attitude of moderate openness towards the modification of regulation techniques, to be used as prerequisite for establishing a technical-legal dialogue between the heteronomous source and the autonomy of the individual, without prejudice to the essential traditional safeguards.
2020
9788824326940
Lo studio analizza l’evoluzione del dogma dell’inderogabilità delle norme lavoristiche nell'intento di dimostrare che oggi, pur nel mutato quadro degli equilibri economico-sociali, non si può parlare di un sovvertimento bensì di un adeguamento del principio dell’inderogabilità, che rappresenta ancora uno strumento imprescindibile nella disciplina dei rapporti di lavoro, ferma restando l’ulteriore esigenza di tutelare il lavoratore, portatore di interessi individuali non massificabili e legittimamente negoziabili. L’Autrice ricostruisce, con approccio sistematico, il disegno tradizionale dell’inderogabilità e dell’indisponibilità concepite quali tecniche di tutela unidirezionale in funzione protettiva del lavoratore e sottoposte ad una progressiva de-strutturazione cui ha fatto seguito un crescente frastagliamento delle tutele pur nella granitica previsione dell’art. 2113 c.c., norma di riferimento e fulcro dell’intero sistema degli atti abdicativi. Si propone un’analisi della protezione tradizionale prevista dall’art. 2113 c.c. per gli atti dismissivi del lavoratore e un approfondimento sulla natura giuridica degli stessi e dei problemi interpretativi e applicativi, anche sulla scorta degli orientamenti giurisprudenziali sul tema. Si analizza altresì il nuovo perimetro operativo degli atti dispositivi del lavoratore e lo si mette in relazione, da un lato, con la derogabilità assistita nelle sedi protette e di certificazione e, dall’altro, con l’autonomia negoziale assistita, verso la quale si è registrato un crescente interesse del legislatore che ne ha progressivamente ampliato le ipotesi applicative. La riflessione prosegue con l’analisi del nuovo ruolo delle sedi protette evidenziando, da un lato, la permanenza del ruolo conciliativo tradizionale e, dall’altro, la progressiva evoluzione e l’ampliamento delle funzioni assegnate che implicano ora non solo, e non più, la tradizionale composizione d’una controversia, attuale o potenziale, ma anche l’esecuzione di negozi a forma vincolata, nella finalità di una progressiva emancipazione dell’autonomia del singolo. L’Autrice conclude argomentando le ragioni che giustificherebbero oggi una progressiva valorizzazione dell’autonomia individuale rispetto a schemi logico-giuridici di rigida regolazione eteronoma, nella consapevolezza che occorre proseguire in un atteggiamento di moderata apertura verso la modifica delle tecniche di regolazione, da utilizzare come presupposto per instaurare un dialogo tecnico-giuridico tra la fonte eteronoma e l’autonomia del singolo, fermi restando gli imprescindibili tradizionali presidi di tutela.
Lamberti, F. (2020). I limiti dell'autonomia individuale del lavoratore. Percorsi e prospettive tra inderogabilità delle norme e disponibilità dei diritti. Napoli : Jovene.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11590/419567
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