Il volume ricostruisce da una prospettiva di longue durée di circa un secolo e mezzo il difficile percorso di accesso della città di Catania al mare. Nel lungo passaggio dall'età moderna a quella contemporanea, infatti, la complessa relazione tra un centro urbano vivacizzato dalla ricostruzione post-terremoto del 1693 e una costa siculo-ionica già "occupata" da altre realtà marittime più consolidate si giocava sulla capacità da parte della "Capitale" etnea di dotarsi di un porto artificiale che potesse aggiungere nuovi sbocchi "geo-commerciali" alle opportunità derivanti dal legame tradizionale con un hinterland agricolo, ma anche "minerario", sempre più esteso e penetrante verso l'interno. Il libro ricostruisce, dunque, da una prospettiva "marittima", l'ascesa di Catania nelle gerarchie urbane prima regionali, cioè a partire dal secondo '700, e poi anche nazionali, dall'Unità all'avvento del fascismo. Si tratta di una scalata che parte dal progetto "modernizzatore" del principe di Biscari e che prosegue con l'espansione dei traffici commerciali e con la progressiva ma difficoltosa costruzione delle strutture portuali, da integrare, a partire dalla metà dell'800, alla nascente rete ferroviaria. Tutto sommato, una storia di una "successful city", che però non riesce a sciogliere pienamente lo scarto tra aspirazioni, visioni del futuro e realtà del presente, in cui si perpetua continuamente la rincorsa tra infrastrutture e traffici. Potenzialmente sempre espandibili nel futuro - e inadeguate nel presente - le prime; incapaci di stabilizzarsi e superare le fluttuazioni momentanee del mercato, i secondi. Dinamiche che fanno di Catania un interessante caso di studio nel panorama dell'Europa mediterranea durante il "lungo Ottocento".

Cristina, G. (2019). Il porto di Catania nel lungo Ottocento. Infrastrutture, traffici, territorio (1770-1920). Milano : FrancoAngeli.

Il porto di Catania nel lungo Ottocento. Infrastrutture, traffici, territorio (1770-1920)

Giovanni Cristina
2019-01-01

Abstract

Il volume ricostruisce da una prospettiva di longue durée di circa un secolo e mezzo il difficile percorso di accesso della città di Catania al mare. Nel lungo passaggio dall'età moderna a quella contemporanea, infatti, la complessa relazione tra un centro urbano vivacizzato dalla ricostruzione post-terremoto del 1693 e una costa siculo-ionica già "occupata" da altre realtà marittime più consolidate si giocava sulla capacità da parte della "Capitale" etnea di dotarsi di un porto artificiale che potesse aggiungere nuovi sbocchi "geo-commerciali" alle opportunità derivanti dal legame tradizionale con un hinterland agricolo, ma anche "minerario", sempre più esteso e penetrante verso l'interno. Il libro ricostruisce, dunque, da una prospettiva "marittima", l'ascesa di Catania nelle gerarchie urbane prima regionali, cioè a partire dal secondo '700, e poi anche nazionali, dall'Unità all'avvento del fascismo. Si tratta di una scalata che parte dal progetto "modernizzatore" del principe di Biscari e che prosegue con l'espansione dei traffici commerciali e con la progressiva ma difficoltosa costruzione delle strutture portuali, da integrare, a partire dalla metà dell'800, alla nascente rete ferroviaria. Tutto sommato, una storia di una "successful city", che però non riesce a sciogliere pienamente lo scarto tra aspirazioni, visioni del futuro e realtà del presente, in cui si perpetua continuamente la rincorsa tra infrastrutture e traffici. Potenzialmente sempre espandibili nel futuro - e inadeguate nel presente - le prime; incapaci di stabilizzarsi e superare le fluttuazioni momentanee del mercato, i secondi. Dinamiche che fanno di Catania un interessante caso di studio nel panorama dell'Europa mediterranea durante il "lungo Ottocento".
2019
9788891759061
Cristina, G. (2019). Il porto di Catania nel lungo Ottocento. Infrastrutture, traffici, territorio (1770-1920). Milano : FrancoAngeli.
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