Carcere e teatro sono fratelli, il loro luogo è quello del manifestarsi estremo della vita, del forare i confini del tempo e cancellare, per la durata della rappresentazione (o della prova), quelli tra la vita reale e la vita della scena. Gli estremi si attraggono e riescono a toccarsi scoprendosi l’uno parte dell’altro. Ed è in questo punto che il teatro può divenire, come è stato per salvatore Striano, possibilità di rifarsi una vita. Trovare il coraggio per guardarsi dentro, dialogare con l’altor che è in sé e che si è stati e partire dalla possibilità offerta dalla scena di riuscire ad essere diversi, per costruire nella realtà di tutti giorni la propria diversità.
Venturini, V. (2023). Trovarsi. Intervista a Sasà Striano. In Guido Di Palma e Irene Scaturro (a cura di), Per-formare il sociale - Tomo III. La pedagogia nel teatro sociale (pp. 87-117). Roma : Bulzoni.
Trovarsi. Intervista a Sasà Striano
valentina venturini
2023-01-01
Abstract
Carcere e teatro sono fratelli, il loro luogo è quello del manifestarsi estremo della vita, del forare i confini del tempo e cancellare, per la durata della rappresentazione (o della prova), quelli tra la vita reale e la vita della scena. Gli estremi si attraggono e riescono a toccarsi scoprendosi l’uno parte dell’altro. Ed è in questo punto che il teatro può divenire, come è stato per salvatore Striano, possibilità di rifarsi una vita. Trovare il coraggio per guardarsi dentro, dialogare con l’altor che è in sé e che si è stati e partire dalla possibilità offerta dalla scena di riuscire ad essere diversi, per costruire nella realtà di tutti giorni la propria diversità.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.