In lavoro torna a riflettere su un tema trattato in un articolo apparso in lingua francese nel 2019 sulla rivista «Annales. Histoire, Sciences Sociales». Attraverso un perfezionamento di dettagli sulle fonti, angolazioni di prospettiva e argomentazioni, si tenta qui di rappresentare e spiegare il passaggio dal papiro alla pergamena nelle pratiche documentarie dell’Occidente post romano, attraverso una geografia ragionata su base storico-critica delle evidenze documentarie e delle testimonianze indirette. Tale transizione, che si compie sostanzialmente tra i secoli VIII e IX ma in tempi diversi a seconda delle regioni, ha determinato il panorama della tradizione documentaria occidentale su cui possono lavorare gli storici; in altre parole, ha fortemente condizionato il complesso delle fonti documentarie a loro disposizione. Queste fonti sono esclusivamente trasmesse, per altro, all’interno di complessi documentari conservati negli archivi di enti ecclesiastici altomedievali, che con l’abbandono della fragile materia scrittoria papiracea appaiono acquisire una certa stabilità, che si propone qui di leggere come sintomo della contrazione economica conosciuta nell’alto medioevo dall’antica parte occidentale del tardo stato romano.
Internullo, D. (2023). Il papiro, la pergamena e le origini della memoria archivistica dell’Europa occidentale (secoli VI-XI). In M.B. Antonella Ghignoli (a cura di), Segni, sogni, materie e scrittura dall’Egitto tardoantico all’Europa carolingia (pp. 119-162). Roma : Edizioni di Storia e Letteratura [10.57601/TT_2023].
Il papiro, la pergamena e le origini della memoria archivistica dell’Europa occidentale (secoli VI-XI)
Dario Internullo
2023-01-01
Abstract
In lavoro torna a riflettere su un tema trattato in un articolo apparso in lingua francese nel 2019 sulla rivista «Annales. Histoire, Sciences Sociales». Attraverso un perfezionamento di dettagli sulle fonti, angolazioni di prospettiva e argomentazioni, si tenta qui di rappresentare e spiegare il passaggio dal papiro alla pergamena nelle pratiche documentarie dell’Occidente post romano, attraverso una geografia ragionata su base storico-critica delle evidenze documentarie e delle testimonianze indirette. Tale transizione, che si compie sostanzialmente tra i secoli VIII e IX ma in tempi diversi a seconda delle regioni, ha determinato il panorama della tradizione documentaria occidentale su cui possono lavorare gli storici; in altre parole, ha fortemente condizionato il complesso delle fonti documentarie a loro disposizione. Queste fonti sono esclusivamente trasmesse, per altro, all’interno di complessi documentari conservati negli archivi di enti ecclesiastici altomedievali, che con l’abbandono della fragile materia scrittoria papiracea appaiono acquisire una certa stabilità, che si propone qui di leggere come sintomo della contrazione economica conosciuta nell’alto medioevo dall’antica parte occidentale del tardo stato romano.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.