Il contributo sviluppa una riflessione sulla centralità del Tevere nel suo tratto urbano, sullo sfondo delle vicende che lo vedono impiegato come via di trasporto e comunicazione essenziale per l’economia della Capitale dello Stato Pontificio anche in funzione del suo quotidiano approvvigionamento. La periodizzazione prescelta – dal 1545 al 1870 – consente di mettere a fuoco il ruolo di una istituzione della Roma papalis, la Presidenza delle Ripe, con ampie attribuzioni amministrative e giudiziarie sulla navigabilità e i commerci. Il Tevere, navigato e navigabile in epoca romana dal terminale di Scoppieto (Civitella del Lago) sino alla foce, conosce un inarrestabile declino in età moderna: nell’Ottocento la via d’acqua è percorribile a monte di Roma soltanto dalla inter sezione con la consolare Flaminia, in territorio di Orte, sino allo scalo di Ripetta presso Porta del Popolo, e dal terminale di Ripa Grande, presso Porta Portese, al porto canale di Fiumicino, con una soluzione di continuità nel tratto urbano. Mentre in territorio extra-urbano i ricorrenti disservizi sono imputati all’irregolarità di portate, ai bassi fondali e alle ripe franose, in ambito cittadino le rappresentanze dei molteplici ‘mestieri del fiume’ si oppongono alla navigabilità, incompatibile con la captazione idrica per usi proto-industriali e l’appropriazione delle rive per altre utilità. In età post-unitaria, la costruzione di alti muraglioni a difesa delle alluvioni ha comportato con la cesura materiale e percettiva tra città e fiume il traumatico epilogo di consuetudini, economie ed ecologie di lungo periodo, cui è subentrata una generale indifferenza al destino del Tevere da parte delle istituzioni e della società civile. Da qualche anno a questa parte, anche per l’incalzare di nuovi traguardi am bientali sta prendendo consistenza la prospettiva di un Tevere nuovamente navigabile in forme leggere e sostenibili in consonanza con la riattivazione delle sponde per una fruizione culturale e ricreativa.

Palazzo, A.L. (2023). Il Tevere a Roma in età moderna. Istituzioni, formazioni socio-spaziali ed agency del fiume. In Osti Giorgio (a cura di), Fiumi e città. Un amore a distanza (pp. 103-114). Padova : Padova University Press.

Il Tevere a Roma in età moderna. Istituzioni, formazioni socio-spaziali ed agency del fiume

Palazzo Anna Laura
2023-01-01

Abstract

Il contributo sviluppa una riflessione sulla centralità del Tevere nel suo tratto urbano, sullo sfondo delle vicende che lo vedono impiegato come via di trasporto e comunicazione essenziale per l’economia della Capitale dello Stato Pontificio anche in funzione del suo quotidiano approvvigionamento. La periodizzazione prescelta – dal 1545 al 1870 – consente di mettere a fuoco il ruolo di una istituzione della Roma papalis, la Presidenza delle Ripe, con ampie attribuzioni amministrative e giudiziarie sulla navigabilità e i commerci. Il Tevere, navigato e navigabile in epoca romana dal terminale di Scoppieto (Civitella del Lago) sino alla foce, conosce un inarrestabile declino in età moderna: nell’Ottocento la via d’acqua è percorribile a monte di Roma soltanto dalla inter sezione con la consolare Flaminia, in territorio di Orte, sino allo scalo di Ripetta presso Porta del Popolo, e dal terminale di Ripa Grande, presso Porta Portese, al porto canale di Fiumicino, con una soluzione di continuità nel tratto urbano. Mentre in territorio extra-urbano i ricorrenti disservizi sono imputati all’irregolarità di portate, ai bassi fondali e alle ripe franose, in ambito cittadino le rappresentanze dei molteplici ‘mestieri del fiume’ si oppongono alla navigabilità, incompatibile con la captazione idrica per usi proto-industriali e l’appropriazione delle rive per altre utilità. In età post-unitaria, la costruzione di alti muraglioni a difesa delle alluvioni ha comportato con la cesura materiale e percettiva tra città e fiume il traumatico epilogo di consuetudini, economie ed ecologie di lungo periodo, cui è subentrata una generale indifferenza al destino del Tevere da parte delle istituzioni e della società civile. Da qualche anno a questa parte, anche per l’incalzare di nuovi traguardi am bientali sta prendendo consistenza la prospettiva di un Tevere nuovamente navigabile in forme leggere e sostenibili in consonanza con la riattivazione delle sponde per una fruizione culturale e ricreativa.
2023
978-88-6938-317-5
Palazzo, A.L. (2023). Il Tevere a Roma in età moderna. Istituzioni, formazioni socio-spaziali ed agency del fiume. In Osti Giorgio (a cura di), Fiumi e città. Un amore a distanza (pp. 103-114). Padova : Padova University Press.
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