Questo volume propone un viaggio nel tempo e nello spazio: attraverso tre casi studio (la Provincia di Trento, il Lazio e la Campania) presenta una ricostruzione della lunga e densa storia dei paesaggi rurali vitati, un’analisi delle esternalità positive sociali e ambientali della loro coltivazione e una valutazione dei processi di eno-heritaging in atto. Vini e viti come beni culturali e colturali: attorno a questo riconoscimento gravitano le riflessioni sulle concrete modalità di salvaguardia del patrimonio storico, rurale e ambientale, sulla necessità di superare il concetto di «tradizionale» con opportuni approfondimenti geografico-storici analitici, sulle opportunità di uno sviluppo per le aree rurali effettivamente rivolto a perseguire la sostenibilità socio-ambientale per individuare problemi e potenzialità alle diverse scale di governo del territorio. Le considerazioni, le proposte e le osservazioni sviluppate in questo testo traggono la loro origine dalla lettura critica di due recenti atti normativi che riqualificano quello che è divenuto uno dei settori produttivi strategici del Paese e che sanciscono l’esistenza di un legame tra prodotti – gli uvaggi e i vini corrispondenti – e paesaggi rurali. Il valore si trasferisce così dal prodotto-vino al territorio o, piuttosto, a quegli elementi paesaggistico-territoriali – i vigneti – a cui viene attribuito valore come patrimonio e come presidio di tutela del territorio.
Gallia, A., Gabellieri, N., Guadagno, E. (2023). Enogeografie. Itinerari geostorici e geografici dei paesaggi vitati, tra pianificazione e tutela ambientale. Roma : Società Geografica Italiana.
Enogeografie. Itinerari geostorici e geografici dei paesaggi vitati, tra pianificazione e tutela ambientale
Arturo Gallia;
2023-01-01
Abstract
Questo volume propone un viaggio nel tempo e nello spazio: attraverso tre casi studio (la Provincia di Trento, il Lazio e la Campania) presenta una ricostruzione della lunga e densa storia dei paesaggi rurali vitati, un’analisi delle esternalità positive sociali e ambientali della loro coltivazione e una valutazione dei processi di eno-heritaging in atto. Vini e viti come beni culturali e colturali: attorno a questo riconoscimento gravitano le riflessioni sulle concrete modalità di salvaguardia del patrimonio storico, rurale e ambientale, sulla necessità di superare il concetto di «tradizionale» con opportuni approfondimenti geografico-storici analitici, sulle opportunità di uno sviluppo per le aree rurali effettivamente rivolto a perseguire la sostenibilità socio-ambientale per individuare problemi e potenzialità alle diverse scale di governo del territorio. Le considerazioni, le proposte e le osservazioni sviluppate in questo testo traggono la loro origine dalla lettura critica di due recenti atti normativi che riqualificano quello che è divenuto uno dei settori produttivi strategici del Paese e che sanciscono l’esistenza di un legame tra prodotti – gli uvaggi e i vini corrispondenti – e paesaggi rurali. Il valore si trasferisce così dal prodotto-vino al territorio o, piuttosto, a quegli elementi paesaggistico-territoriali – i vigneti – a cui viene attribuito valore come patrimonio e come presidio di tutela del territorio.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.