Il progetto di ricerca e sviluppo territoriale Rete regionale dei tratturi del Lazio si pone l’obiettivo di indagare e ricostruire la rete tratturale laziale, con un’attenzione particolare rivolta ai principali ambiti tratturali e percorsi agropastorali di due “aree interne” che nel tempo hanno svolto la funzione di raccordo tra il versante abruzzese e quello costiero laziale: l’Area dei Simbruini e quella della Valle di Comino. Nello specifico, in linea con gli obiettivi del programma di sviluppo integrato Terre Rurali d’Europa (TRE), il progetto intende porre le basi per lo sviluppo di pratiche volte alla rigenerazione territoriale dei luoghi della transumanza, attraverso la riscoperta e la messa in valore del patrimonio culturale legato a tale pratica. Il riconoscimento UNESCO della transumanza come patrimonio immateriale dell’umanità (2019) infatti enfatizza il ruolo potenziale della rete dei tratturi laziali in termini di sviluppo, soprattutto in contesti considerati marginali quali le aree oggetto di intervento, attraverso il recupero della rete tratturale e delle funzioni sociali, culturali, commerciali ad essa connesse, nonché ad una sua valorizzazione per fini turistico-escursionistici. Attraverso un approccio transdisciplinare che consenta di indagare il territorio nella sua complessità e l’impiego di strumenti di ricerca quantitativi (consultazione e analisi critica di dati statistici e/o dei documenti e della cartografia esistente) e qualitativi (interviste, osservazioni dirette e partecipanti) si intende altresì colmare la lacuna conoscitiva presente al riguardo, tanto in ambito scientifico/accademico, quanto in ambito politico/istituzionale locale, causata dall’assenza di una cartografia ufficiale della rete tratturale laziale, di fatto esclusa anche dalla cosiddetta «Carta della reintegra» (1959) e considerata invece propedeutica ai fini di un progetto di sviluppo territoriale integrato. Con un approccio partecipativo volto alla rigenerazione comunitaria, all’inclusione sociale e alla riscoperta della socialità locale, il progetto intende risvegliare l’interesse degli attori locali per la propria tradizione culturale, ricostruire il complesso di sedimenti materiali e cognitivi, recuperare e dare valore alla memoria del territorio, al racconto delle attività artigianali del mondo rurale e delle tradizioni della civiltà agropastorale. Si confida così di contribuire a stimolare una reazione positiva e virtuosa delle comunità insediate e a costruire un sistema orientato allo sviluppo integrato del territorio.

Carallo, S., Impei, F. (2022). Transumanze nel Lazio: i tratturi dei Monti Simbruini e della Val Comino. In luisa spagnoli (a cura di), Itinerari per la rigenerazione territoriale tra sviluppi reticolari sostenibili (pp. 243-251). milano : francoangeli.

Transumanze nel Lazio: i tratturi dei Monti Simbruini e della Val Comino

Sara Carallo;
2022-01-01

Abstract

Il progetto di ricerca e sviluppo territoriale Rete regionale dei tratturi del Lazio si pone l’obiettivo di indagare e ricostruire la rete tratturale laziale, con un’attenzione particolare rivolta ai principali ambiti tratturali e percorsi agropastorali di due “aree interne” che nel tempo hanno svolto la funzione di raccordo tra il versante abruzzese e quello costiero laziale: l’Area dei Simbruini e quella della Valle di Comino. Nello specifico, in linea con gli obiettivi del programma di sviluppo integrato Terre Rurali d’Europa (TRE), il progetto intende porre le basi per lo sviluppo di pratiche volte alla rigenerazione territoriale dei luoghi della transumanza, attraverso la riscoperta e la messa in valore del patrimonio culturale legato a tale pratica. Il riconoscimento UNESCO della transumanza come patrimonio immateriale dell’umanità (2019) infatti enfatizza il ruolo potenziale della rete dei tratturi laziali in termini di sviluppo, soprattutto in contesti considerati marginali quali le aree oggetto di intervento, attraverso il recupero della rete tratturale e delle funzioni sociali, culturali, commerciali ad essa connesse, nonché ad una sua valorizzazione per fini turistico-escursionistici. Attraverso un approccio transdisciplinare che consenta di indagare il territorio nella sua complessità e l’impiego di strumenti di ricerca quantitativi (consultazione e analisi critica di dati statistici e/o dei documenti e della cartografia esistente) e qualitativi (interviste, osservazioni dirette e partecipanti) si intende altresì colmare la lacuna conoscitiva presente al riguardo, tanto in ambito scientifico/accademico, quanto in ambito politico/istituzionale locale, causata dall’assenza di una cartografia ufficiale della rete tratturale laziale, di fatto esclusa anche dalla cosiddetta «Carta della reintegra» (1959) e considerata invece propedeutica ai fini di un progetto di sviluppo territoriale integrato. Con un approccio partecipativo volto alla rigenerazione comunitaria, all’inclusione sociale e alla riscoperta della socialità locale, il progetto intende risvegliare l’interesse degli attori locali per la propria tradizione culturale, ricostruire il complesso di sedimenti materiali e cognitivi, recuperare e dare valore alla memoria del territorio, al racconto delle attività artigianali del mondo rurale e delle tradizioni della civiltà agropastorale. Si confida così di contribuire a stimolare una reazione positiva e virtuosa delle comunità insediate e a costruire un sistema orientato allo sviluppo integrato del territorio.
2022
9788835143222
Carallo, S., Impei, F. (2022). Transumanze nel Lazio: i tratturi dei Monti Simbruini e della Val Comino. In luisa spagnoli (a cura di), Itinerari per la rigenerazione territoriale tra sviluppi reticolari sostenibili (pp. 243-251). milano : francoangeli.
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