Collocandosi in una prospettiva europea lo studio si propone di ricercare un filo conduttore tra tre temi generali: la potestà sanzionatoria della p.A. e, in particolare, delle Autorità amministrative indipendenti; il principio di ne bis in idem (art. 50 CDFUE); il diritto alla buona amministrazione (art. 41 CDFUE). Muovendo dal presupposto che attraverso il potere sanzionatorio le authorities realizzano attivamente l’interesse pubblico curato, si propone una lettura “concorrente” del fenomeno, secondo cui le garanzie penalistiche penetrano in questi settori ma agiscono in concorso con (e non in sostituzione a)i princìpi generali del diritto amministrativo. Si individua il ne bis in idem come caso di studio per apprezzare le ricadute di un simile approccio. Dapprima si mostra la progressiva “penalizzazione” del diritto punitivo amministrativo e la parallela “amministrativizzazione” del diritto penale. Dopo aver dato conto del generale innalzamento dello standard di tutela registratosi, si descrivono alcune aporie che sembrano discendere dalla reciproca ibridazione dei due ambiti disciplinari. In riferimento specifico alle ipotesi di ne bis in idem europeo di diritto amministrativo, in cui cioè entrambe le manifestazioni del potere sanzionatorio sono formalmente amministrative, si propone quindi di affrontare queste criticità attraverso una rivalutazione del diritto alla buona amministrazione.
Cappai, M. (2023). Dal ne bis in idem europeo di diritto amministrativo al diritto alla buona amministrazione: un itinerario di studio. Napoli : Editoriale Scientifica.
Dal ne bis in idem europeo di diritto amministrativo al diritto alla buona amministrazione: un itinerario di studio
Marco Cappai
2023-01-01
Abstract
Collocandosi in una prospettiva europea lo studio si propone di ricercare un filo conduttore tra tre temi generali: la potestà sanzionatoria della p.A. e, in particolare, delle Autorità amministrative indipendenti; il principio di ne bis in idem (art. 50 CDFUE); il diritto alla buona amministrazione (art. 41 CDFUE). Muovendo dal presupposto che attraverso il potere sanzionatorio le authorities realizzano attivamente l’interesse pubblico curato, si propone una lettura “concorrente” del fenomeno, secondo cui le garanzie penalistiche penetrano in questi settori ma agiscono in concorso con (e non in sostituzione a)i princìpi generali del diritto amministrativo. Si individua il ne bis in idem come caso di studio per apprezzare le ricadute di un simile approccio. Dapprima si mostra la progressiva “penalizzazione” del diritto punitivo amministrativo e la parallela “amministrativizzazione” del diritto penale. Dopo aver dato conto del generale innalzamento dello standard di tutela registratosi, si descrivono alcune aporie che sembrano discendere dalla reciproca ibridazione dei due ambiti disciplinari. In riferimento specifico alle ipotesi di ne bis in idem europeo di diritto amministrativo, in cui cioè entrambe le manifestazioni del potere sanzionatorio sono formalmente amministrative, si propone quindi di affrontare queste criticità attraverso una rivalutazione del diritto alla buona amministrazione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.