In ogni forma di pensiero sul paesaggio esiste una concreta relazione tra l’idea e la sua immagine, tra la teoria e la sua pratica, tra la forma e la materia che la definisce. I cambiamenti sono generati dal trascorrere del tempo, da una “società aperta” e da una predisposizione che ha l’uomo verso le sperimentazioni. Quando si parla di mutamenti ci si riferisce all’azione e al risultato del mutare, ovvero al “divenire”. Modificazioni e variazioni sussistono ogni qual volta ci si trovi di fronte a un cambiamento non solo nello spazio ma anche nel tempo. Il divenire è, secondo Eraclito, la sostanza dell’Essere, poiché ogni cosa è soggetta al tempo e alla trasformazione. Anche quello che sembra statico alla percezione sensoriale in verità è dinamico e in continuo cambiamento. Ma anche nei mutamenti e nelle naturali evoluzioni socio-culturali esiste quello che Aristotele chiamerebbe “sostrato”: ovvero ciò che permane nonostante il mutare. Il mondo cambia, le tecnologie si evolvono e di conseguenza anche il modo di rappresentare e raccontare questi cambiamenti si trasforma ma la sostanza delle cose, del paesaggio e del territorio, non muta la sua origine, bensì muta la sua trasfigurazione.
Cianci, M.G., Costa, G. (2023). Il Tempo nel Paesaggio o il Paesaggio nel Tempo. La rappresentazione come metafora dell’esistenza. In M.R.M. Maria Grazia Cianci (a cura di), Tracce. Segni e rappresentazioni del paesaggio che cambia (pp. 157-173). Padova : Il Poligrafo.
Il Tempo nel Paesaggio o il Paesaggio nel Tempo. La rappresentazione come metafora dell’esistenza
Maria Grazia Cianci;
2023-01-01
Abstract
In ogni forma di pensiero sul paesaggio esiste una concreta relazione tra l’idea e la sua immagine, tra la teoria e la sua pratica, tra la forma e la materia che la definisce. I cambiamenti sono generati dal trascorrere del tempo, da una “società aperta” e da una predisposizione che ha l’uomo verso le sperimentazioni. Quando si parla di mutamenti ci si riferisce all’azione e al risultato del mutare, ovvero al “divenire”. Modificazioni e variazioni sussistono ogni qual volta ci si trovi di fronte a un cambiamento non solo nello spazio ma anche nel tempo. Il divenire è, secondo Eraclito, la sostanza dell’Essere, poiché ogni cosa è soggetta al tempo e alla trasformazione. Anche quello che sembra statico alla percezione sensoriale in verità è dinamico e in continuo cambiamento. Ma anche nei mutamenti e nelle naturali evoluzioni socio-culturali esiste quello che Aristotele chiamerebbe “sostrato”: ovvero ciò che permane nonostante il mutare. Il mondo cambia, le tecnologie si evolvono e di conseguenza anche il modo di rappresentare e raccontare questi cambiamenti si trasforma ma la sostanza delle cose, del paesaggio e del territorio, non muta la sua origine, bensì muta la sua trasfigurazione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.