Molti studi hanno sottolineato l’effetto di accelerazione impresso dalla tecnologia ai processi sociali. Le tecniche di “integrazione, intensificazione e agevolazione” individuate da Arnold Gehlen (1984, 11) convergono in ultima analisi verso un’amplificazione della capacità di “fare, a prescindere da qualunque attribuzione di senso” (Magatti 2009, 23), più velocemente e più efficacemente. Ciò consente di dinamizzare i processi sociali, portandoli da stadi meno evoluti a stadi più complessi. Questo effetto, che anche intuitivamente associamo alla tecnologia, va problematizzato. La vicenda che nel nostro tempo occupa a livello globale il centro della scena ne dà buon saggio. La “tecnologia vaccinale” ci sta consentendo di uscire velocemente dalla pandemia da Covid 19. Se nel recente passato la messa a punto dei rimedi vaccinali contro i virus più disparati ha richiesto in media dodici anni (Assael 1996), questa volta, grazie ad uno sforzo straordinario e concentrico, abbiamo impiegato meno di un anno per produrre un esteso e variegato menù di antidoti al male (Miller 2021). È un risultato straordinario che testimonia dell’elevato grado di avanzamento delle nostre società. Un secolo fa, lo stesso virus avrebbe probabilmente mietuto un numero di vittime ben più elevato e, soprattutto, sarebbe stato più duraturo. Le società avanzate hanno dimostrato grande rapidità nella risposta sanitaria al problema specifico, ma guardando le cose da una prospettiva differente si scopre che la tecnologia può anche giocare un ruolo regressivo, diventando un fattore di rallentamento della società. Il vaccino ne ha bloccato l’evoluzione verso un assetto più avanzato.

Romano, O. (2023). Le strategie conservatrici. Tecnologia e regolazione sociale nel frangente pandemico. In F.A. Massimo Pendenza (a cura di), Riassemblare la società. Teorie, crisi, solidarietà e conflitti sociali nel mondo contemporneo (pp. 321-334). Perugia : Morlacchi.

Le strategie conservatrici. Tecnologia e regolazione sociale nel frangente pandemico

Onofrio Romano
2023-01-01

Abstract

Molti studi hanno sottolineato l’effetto di accelerazione impresso dalla tecnologia ai processi sociali. Le tecniche di “integrazione, intensificazione e agevolazione” individuate da Arnold Gehlen (1984, 11) convergono in ultima analisi verso un’amplificazione della capacità di “fare, a prescindere da qualunque attribuzione di senso” (Magatti 2009, 23), più velocemente e più efficacemente. Ciò consente di dinamizzare i processi sociali, portandoli da stadi meno evoluti a stadi più complessi. Questo effetto, che anche intuitivamente associamo alla tecnologia, va problematizzato. La vicenda che nel nostro tempo occupa a livello globale il centro della scena ne dà buon saggio. La “tecnologia vaccinale” ci sta consentendo di uscire velocemente dalla pandemia da Covid 19. Se nel recente passato la messa a punto dei rimedi vaccinali contro i virus più disparati ha richiesto in media dodici anni (Assael 1996), questa volta, grazie ad uno sforzo straordinario e concentrico, abbiamo impiegato meno di un anno per produrre un esteso e variegato menù di antidoti al male (Miller 2021). È un risultato straordinario che testimonia dell’elevato grado di avanzamento delle nostre società. Un secolo fa, lo stesso virus avrebbe probabilmente mietuto un numero di vittime ben più elevato e, soprattutto, sarebbe stato più duraturo. Le società avanzate hanno dimostrato grande rapidità nella risposta sanitaria al problema specifico, ma guardando le cose da una prospettiva differente si scopre che la tecnologia può anche giocare un ruolo regressivo, diventando un fattore di rallentamento della società. Il vaccino ne ha bloccato l’evoluzione verso un assetto più avanzato.
2023
9788893924153
Romano, O. (2023). Le strategie conservatrici. Tecnologia e regolazione sociale nel frangente pandemico. In F.A. Massimo Pendenza (a cura di), Riassemblare la società. Teorie, crisi, solidarietà e conflitti sociali nel mondo contemporneo (pp. 321-334). Perugia : Morlacchi.
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