Nella «Lucrezia suicida», soggetto che incontra una straordinaria fortuna iconografica a partire dai primi anni del Cinquecento, lo sguardo dell’artista investiga un atto tragico, la cui restituzione figurativa, sovente contaminata dalla reificazione erotica di una nudità fuori contesto, assume un significato ambiguo e sfuggente. Il paradosso, l’ossimoro sono già nelle fonti antiche, del resto, cifre caratterizzanti il ritratto della sposa violata: «animi matrona virilis», Lucrezia viola a più riprese la grammatica dei ruoli, sostituendosi al padre e al marito per esercitarne le prerogative, eppure si autorappresenta secondo l’immagine topica della castità coniugale che una mente maschile ha scolpito. La sua mitopoiesi, iscritta nel solco di un patriarcato adattivo, affonda dunque le radici nell’estrema difesa dei valori di un universo androcentrico, che fa del corpo della donna il tempio della morale dei suoi padri. Attraverso le permutazioni artistiche della «Lucrezia suicida», da Raffaello a Giorgio de Chirico, il volume intende offrire un personale punto di vista nella lettura della cosiddetta «questione femminile», accompagnando il lettore in un itinerario storico, giuridico e artistico capace di svelare le radici culturali profonde della violenza di genere.

Galeotti, S. (2023). De Chirico e Lucrezia romana. Pisa : Pacini Giuridica.

De Chirico e Lucrezia romana

Sara Galeotti
2023-01-01

Abstract

Nella «Lucrezia suicida», soggetto che incontra una straordinaria fortuna iconografica a partire dai primi anni del Cinquecento, lo sguardo dell’artista investiga un atto tragico, la cui restituzione figurativa, sovente contaminata dalla reificazione erotica di una nudità fuori contesto, assume un significato ambiguo e sfuggente. Il paradosso, l’ossimoro sono già nelle fonti antiche, del resto, cifre caratterizzanti il ritratto della sposa violata: «animi matrona virilis», Lucrezia viola a più riprese la grammatica dei ruoli, sostituendosi al padre e al marito per esercitarne le prerogative, eppure si autorappresenta secondo l’immagine topica della castità coniugale che una mente maschile ha scolpito. La sua mitopoiesi, iscritta nel solco di un patriarcato adattivo, affonda dunque le radici nell’estrema difesa dei valori di un universo androcentrico, che fa del corpo della donna il tempio della morale dei suoi padri. Attraverso le permutazioni artistiche della «Lucrezia suicida», da Raffaello a Giorgio de Chirico, il volume intende offrire un personale punto di vista nella lettura della cosiddetta «questione femminile», accompagnando il lettore in un itinerario storico, giuridico e artistico capace di svelare le radici culturali profonde della violenza di genere.
2023
9788833796024
Galeotti, S. (2023). De Chirico e Lucrezia romana. Pisa : Pacini Giuridica.
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