L’A. si interroga sulla distinzione tra dubbio sulle conseguenze della condotta (futuro), attinente alla previsione, e dubbio sugli elementi della situazione tipica (passato, presente), attinente alla conoscenza, che la dottrina ha sempre ignorato e che invece sembra potersi riflettere sulla configurabilità del dolo eventuale. La conclusione della ricerca è che il dubbio conoscitivo risulta compatibile con la volontà solo se non è in grado di determinare un ostacolo ad agire, perché vinto da una forte determinazione dell’agente; mentre, il dub¬bio predittivo non esprime mai alcuna capacità di inibizione, incidendo semmai sulle valutazioni di convenienza e di utilità della condotta in funzione del risultato. Pertanto, si può ritenere che il dolo eventuale nel primo caso si potrà affermare solo con l’attenta ricerca di un atteggiamento volontaristico, precipuamente “soggettivo”, dell’agente, incentrata sulla sua determinazione ad agire a tutti i costi, mentre, nel campo del dubbio predittivo la partita rimane perfettamente aperta, con piena operatività di tutti gli indici sintomatici individuati da dottrina e giurisprudenza.
Brunelli, D. (2017). Appunti sul dolo diseguale, tra ‘dubbio conoscitivo’ e ‘dubbio predittivo’. In Studi in onore di Mauro Ronco (pp. 207-228). TORINO : Giappichelli.
Appunti sul dolo diseguale, tra ‘dubbio conoscitivo’ e ‘dubbio predittivo’
Brunelli D.
2017-01-01
Abstract
L’A. si interroga sulla distinzione tra dubbio sulle conseguenze della condotta (futuro), attinente alla previsione, e dubbio sugli elementi della situazione tipica (passato, presente), attinente alla conoscenza, che la dottrina ha sempre ignorato e che invece sembra potersi riflettere sulla configurabilità del dolo eventuale. La conclusione della ricerca è che il dubbio conoscitivo risulta compatibile con la volontà solo se non è in grado di determinare un ostacolo ad agire, perché vinto da una forte determinazione dell’agente; mentre, il dub¬bio predittivo non esprime mai alcuna capacità di inibizione, incidendo semmai sulle valutazioni di convenienza e di utilità della condotta in funzione del risultato. Pertanto, si può ritenere che il dolo eventuale nel primo caso si potrà affermare solo con l’attenta ricerca di un atteggiamento volontaristico, precipuamente “soggettivo”, dell’agente, incentrata sulla sua determinazione ad agire a tutti i costi, mentre, nel campo del dubbio predittivo la partita rimane perfettamente aperta, con piena operatività di tutti gli indici sintomatici individuati da dottrina e giurisprudenza.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.