Alice Ceresa è una delle scrittrici tra le più riservate del secondo Novecento italiano: autrice di sole tre opere consegnate alla pubblicazione, La figlia prodiga nel 1967, La morte del padre nel 1974, Bambine nel 1990 insieme a pochi altri lacerti, ha in realtà scritto moltissimo, come le sue carte d’archivio conservate alla Biblioteca nazionale di Berna dimostrano. Le stesse carte mostrano quanto e come pure nella vita appartata che Ceresa condusse non fosse affatto isolata, ma anzi in relazione sia epistolare che di reciproca lettura con scrittrici quali Alba de Céspedes, Elsa Morante, Carla Lonzi, Dacia Maraini, Goliarda Sapienza, Maria Rosa Cutrufelli. Si possono infatti configurare reti di relazioni che intercorsero tra scrittrici anche molto diverse tra loro a partire da un’esperienza letteraria che rivoluzionò il Novecento, perché l’originalità di ciascuna è indiscussa. Le recenti iniziative dedicate a valorizzare Alice Ceresa e la sua opera complessiva a venti anni dalla sua morte stanno mettendo in luce quanto e come la sua opera abbia tratto alimento da questo confronto continuo che ha le sue radici nella città di Roma e nel femminismo, romano in particolar modo ma più largamente italiano ed europeo, che dagli anni Settanta del Novecento arriva fino a noi.
Fortini, L. (2023). Alice Ceresa e le altre: oltre il canone del Novecento, in Per un nuovo canone del Novecento letterario italiano. Le narratrici. Atti del Convegno del Gruppo di ricerca «Studi delle donne nella letteratura italiana» dell'ADI-Associazione degli Italianisti (15-16 dicembre 2021). In A.A. Beatrice Alfonsetti (a cura di), Per un nuovo canone del Novecento letterario italiano. I. Le narratrici (pp. 231-238). ADI - Associazione degli Italianisti.
Alice Ceresa e le altre: oltre il canone del Novecento, in Per un nuovo canone del Novecento letterario italiano. Le narratrici. Atti del Convegno del Gruppo di ricerca «Studi delle donne nella letteratura italiana» dell'ADI-Associazione degli Italianisti (15-16 dicembre 2021)
Laura Fortini
2023-01-01
Abstract
Alice Ceresa è una delle scrittrici tra le più riservate del secondo Novecento italiano: autrice di sole tre opere consegnate alla pubblicazione, La figlia prodiga nel 1967, La morte del padre nel 1974, Bambine nel 1990 insieme a pochi altri lacerti, ha in realtà scritto moltissimo, come le sue carte d’archivio conservate alla Biblioteca nazionale di Berna dimostrano. Le stesse carte mostrano quanto e come pure nella vita appartata che Ceresa condusse non fosse affatto isolata, ma anzi in relazione sia epistolare che di reciproca lettura con scrittrici quali Alba de Céspedes, Elsa Morante, Carla Lonzi, Dacia Maraini, Goliarda Sapienza, Maria Rosa Cutrufelli. Si possono infatti configurare reti di relazioni che intercorsero tra scrittrici anche molto diverse tra loro a partire da un’esperienza letteraria che rivoluzionò il Novecento, perché l’originalità di ciascuna è indiscussa. Le recenti iniziative dedicate a valorizzare Alice Ceresa e la sua opera complessiva a venti anni dalla sua morte stanno mettendo in luce quanto e come la sua opera abbia tratto alimento da questo confronto continuo che ha le sue radici nella città di Roma e nel femminismo, romano in particolar modo ma più largamente italiano ed europeo, che dagli anni Settanta del Novecento arriva fino a noi.File | Dimensione | Formato | |
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2023 Le narratrici AdI.pdf
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Descrizione: Atti del Convegno internazionale del gruppo di ricerca AdI-Associazione degli Italianisti «Studi delle donne nella letteratura italiana», 15-16 dicembre 2021, a c. di Beatrice Alfonsetti, Annalisa Andreoni, Chiara Tognarelli, Sebastiano Valerio
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