La vis del ‘sullanum saeculum’ – in particolare, delle sue manifestazioni, l’incremento del brigantaggio servile – diviene, nella pro Tullio, una categoria di interpretazione storico-giuridica dell’intervento del pretore Lucullo. Seguendo un canone retorico consolidato, l’Arpinate stabilisce una relazione diretta fra la violenza rurale, conseguente alle miserevoli condizioni di vita delle familiae di schiavi addetti alla coltivazione e al pascolo nei latifondi italici, e la genesi del ‘iudicium de vi hominibus armatis coactisve’. Poco o nulla suggerisce, tuttavia, circa la potenziale sanzionabilità, sotto la previsione edittale luculliana, delle violenze imputabili a soggetti liberi, che, attruppati, abbiano posto in essere condotte in grado di compromettere, oltre all’integrità dei beni privati, la stessa sicurezza dell’ordine sociale. Il saggio si propone d'illustrare come la vicenda processuale di C. Antonio Ibrida possa contribuire a lumeggiare meglio quest’ultimo aspetto.
Galeotti, S. (2023). Banditismo e violenza (non solo) rurale: osservazioni in margine all'editto di Lucullo. In Luigi Garofalo (a cura di), Diritto penale romano. Fondamenti e prospettive. Napoli : Jovene.
Banditismo e violenza (non solo) rurale: osservazioni in margine all'editto di Lucullo
SARA GALEOTTI
2023-01-01
Abstract
La vis del ‘sullanum saeculum’ – in particolare, delle sue manifestazioni, l’incremento del brigantaggio servile – diviene, nella pro Tullio, una categoria di interpretazione storico-giuridica dell’intervento del pretore Lucullo. Seguendo un canone retorico consolidato, l’Arpinate stabilisce una relazione diretta fra la violenza rurale, conseguente alle miserevoli condizioni di vita delle familiae di schiavi addetti alla coltivazione e al pascolo nei latifondi italici, e la genesi del ‘iudicium de vi hominibus armatis coactisve’. Poco o nulla suggerisce, tuttavia, circa la potenziale sanzionabilità, sotto la previsione edittale luculliana, delle violenze imputabili a soggetti liberi, che, attruppati, abbiano posto in essere condotte in grado di compromettere, oltre all’integrità dei beni privati, la stessa sicurezza dell’ordine sociale. Il saggio si propone d'illustrare come la vicenda processuale di C. Antonio Ibrida possa contribuire a lumeggiare meglio quest’ultimo aspetto.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.