Il dibattito sull’estetica delle fabbriche, avviato nella Germania agli inizi del Novecento e riacceso nell’Europa prebellica dagli architetti della cosiddetta «seconda Età della macchina», conosce nel decennio 1950-60 una stagione di rinnovato fermento a livello internazionale, che vede l’Italia a confronto con le maggiori potenze economiche mondiali. In parallelo, tra le diverse tendenze in atto, emerge la diffusione di forme ispirate alle dinamiche di trasformative degli organismi viventi e alle loro unità costitutive, le cellule, in nome delle quali si sperimentano soluzioni che vedono ricorrere sistemi micro e macro modulari e formalismi impostati sulla geometria dell’esagono. È la breve stagione dell’approccio «organico», l’ultimo ordine architettonico dell’età contemporanea.
Scimemi, M. (2024). L'ordine organico. Architettura ed estetica industriale 1950-1960. Roma : Editoriale Artemide s.r.l..
L'ordine organico. Architettura ed estetica industriale 1950-1960
maddalena scimemi
2024-01-01
Abstract
Il dibattito sull’estetica delle fabbriche, avviato nella Germania agli inizi del Novecento e riacceso nell’Europa prebellica dagli architetti della cosiddetta «seconda Età della macchina», conosce nel decennio 1950-60 una stagione di rinnovato fermento a livello internazionale, che vede l’Italia a confronto con le maggiori potenze economiche mondiali. In parallelo, tra le diverse tendenze in atto, emerge la diffusione di forme ispirate alle dinamiche di trasformative degli organismi viventi e alle loro unità costitutive, le cellule, in nome delle quali si sperimentano soluzioni che vedono ricorrere sistemi micro e macro modulari e formalismi impostati sulla geometria dell’esagono. È la breve stagione dell’approccio «organico», l’ultimo ordine architettonico dell’età contemporanea.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.