Negli ultimi decenni la dimensione corporea è diventata man mano uno dei tratti distintivi della cultura e dell’educazione delle future generazioni. Questo si è rilevato principalmente nei paesi così detti industrializzati, dei consumi di massa e a seguito della globalizzazione e dell’esplosione dei social conseguite alla Pandemia da Covid-19. Paradossalmente, a fronte di tutto ciò, le opportunità di apprendimento ludico-corporeo dei bambini, oggi, nelle nostre città, sono diventate sempre meno libere e sempre più limitate e circoscritte. Il volume analizza il tema del corpo come dispositivo educativo ponendo l’attenzione sulla differenza tra “avere un corpo” ed “essere il proprio corpo”, capace di sviluppare una morale, coniugando teoria e prassi educativa, introducendo il concetto di corporeità, quale dimensione che esprime il legame tra corpo, emozione e cognizione. Educare la corporeità vuol dire educare l’uomo ad udire i messaggi che il proprio corpo invia, a scoprire le proprie energie e i propri limiti, ad arricchire i sistemi di percezione di sé stessi e dell’ambiente esterno, ad adattare e ristrutturare continuamente l’immagine di sé, accogliendo il proprio corpo che cambia nell’evoluzione della vita. Con attinenza ai fondamenti teorici e pratici dell’educazione motoria, il gioco è posto in relazione con le diverse fasi di crescita dell’età evolutiva, con la specificità dei ruoli e dei luoghi educativi. Risulta in tal modo tratteggiato il significato di un’educazione alla corporeità che coniuga valenza educativa del gioco e attenzione per il tema delle regole, in particolar modo nelle attività ludiche svolte negli anni della scuola primaria. In correlazione con lo sviluppo morale, le esperienze ludiche esprimono il primato dell’essere sull’avere e sul fare; conducono la persona ad acquisire un comportamento e a maturare una forza di volontà capaci di governare sé stessi, il proprio io e la propria ricerca del bene. Dunque, tenere in considerazione il corpo come interprete e protagonista nel processo di apprendimento e sviluppo personale, insieme alla mente ed alle emozioni, è indispensabile per promuovere e sostenere una didattica configurata su un’idea di educazione globale e plurisensoriale, contribuendo allo sviluppo armonico del bambino e dell’uomo di domani.
Coco, D. (2023). Pedagogia della corporeità e sviluppo morale. Roma : Anicia.
Pedagogia della corporeità e sviluppo morale
Coco Daniele
2023-01-01
Abstract
Negli ultimi decenni la dimensione corporea è diventata man mano uno dei tratti distintivi della cultura e dell’educazione delle future generazioni. Questo si è rilevato principalmente nei paesi così detti industrializzati, dei consumi di massa e a seguito della globalizzazione e dell’esplosione dei social conseguite alla Pandemia da Covid-19. Paradossalmente, a fronte di tutto ciò, le opportunità di apprendimento ludico-corporeo dei bambini, oggi, nelle nostre città, sono diventate sempre meno libere e sempre più limitate e circoscritte. Il volume analizza il tema del corpo come dispositivo educativo ponendo l’attenzione sulla differenza tra “avere un corpo” ed “essere il proprio corpo”, capace di sviluppare una morale, coniugando teoria e prassi educativa, introducendo il concetto di corporeità, quale dimensione che esprime il legame tra corpo, emozione e cognizione. Educare la corporeità vuol dire educare l’uomo ad udire i messaggi che il proprio corpo invia, a scoprire le proprie energie e i propri limiti, ad arricchire i sistemi di percezione di sé stessi e dell’ambiente esterno, ad adattare e ristrutturare continuamente l’immagine di sé, accogliendo il proprio corpo che cambia nell’evoluzione della vita. Con attinenza ai fondamenti teorici e pratici dell’educazione motoria, il gioco è posto in relazione con le diverse fasi di crescita dell’età evolutiva, con la specificità dei ruoli e dei luoghi educativi. Risulta in tal modo tratteggiato il significato di un’educazione alla corporeità che coniuga valenza educativa del gioco e attenzione per il tema delle regole, in particolar modo nelle attività ludiche svolte negli anni della scuola primaria. In correlazione con lo sviluppo morale, le esperienze ludiche esprimono il primato dell’essere sull’avere e sul fare; conducono la persona ad acquisire un comportamento e a maturare una forza di volontà capaci di governare sé stessi, il proprio io e la propria ricerca del bene. Dunque, tenere in considerazione il corpo come interprete e protagonista nel processo di apprendimento e sviluppo personale, insieme alla mente ed alle emozioni, è indispensabile per promuovere e sostenere una didattica configurata su un’idea di educazione globale e plurisensoriale, contribuendo allo sviluppo armonico del bambino e dell’uomo di domani.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.