Sense8: soggettività queer negli scenari della globalizzazione

Dopo aver partecipato alla trasformazione degli immaginari alle soglie del nuovo millennio con la narrazione transmediale di The Matrix, il brand The Wachowskis torna alla ribalta in modo dirompente nel 2015 con la serie Sense8, pensata per la distribuzione sulla piattaforma OTT Netflix e scritta assieme al prolifico scrittore e produttore televisivo J. Michael Straczynski. La serie, che vede l’uscita di 12 episodi nel giugno 2015, uno speciale natalizio nel dicembre 2016, 10 episodi a maggio 2017 e un lungometraggio conclusivo a giugno 2018, è programmaticamente una serie globale: ambientata e girata in giro per il mondo, racconta delle connessioni fra le esperienze di 8 persone, mostrando in che modo l’articolazione di una rete esperienziale si relazioni con una concezione fluida e non binaria dell’identificazione culturale e di gender. Gli aspetti produttivi, narrativi ed estetici si intersecano con le principali teorie relative alle forme della globalizzazione, configurando immaginari complessi basati su modelli teorici sofisticati relativi a soggettività e interpretabilità dell’esperienza. Scopo del capitolo sarà illustrare in che modo questa serie risuoni in profondità con queste traiettorie particolarmente significative della contemporaneità globalizzata, e come contribuisca alla configurazione di soggettività culturalmente posizionate che si relazionano secondo modelli complessi di esperienza.