Il presente contributo indaga su una particolare forma di resilienza che si è scelto di denominare ‘resilienza ecologica’, intesa come capacità di recuperare una coscienza della dinamicità, complessità e agentività della sfera naturale nell’era dell’Antropocene. Si prende in considerazione il saggio "La Cueva" di Kathleen Jamie, incluso nella raccolta "Sightlines" (2012), analizzato secondo una prospettiva ecolinguistica. Il capitolo esamina alcuni espedienti linguistici del brano – attivazione sintattica, similitudini e la metafora LA GROTTA E' UN CORPO UMANO – per dimostrare come questi siano tesi a evidenziare le somiglianze tra le categorie dell’umano e del non-umano, nonché a suggerire un rapporto di permeabilità fra le due. In ultima istanza, la prospettiva adottata attesta una narrazione di resilienza ecologica, specificamente declinata al femminile e volta a riguadagnare l’immagine di una natura in cui enti organici e inorganici si corrispondono vicendevolmente.
Buonvivere, L. (2023). "So the Dance Began Again, Animals and Humans and Cave": Kathleen Jamie e la resilienza ecologica nella grotta della Pileta. In G.S. Giusy Di Filippo (a cura di), Donne resilienti. Raccolta di saggi (pp. 133-147). Holden, Massachusetts : Quod Manet.
"So the Dance Began Again, Animals and Humans and Cave": Kathleen Jamie e la resilienza ecologica nella grotta della Pileta
Lorenzo Buonvivere
2023-01-01
Abstract
Il presente contributo indaga su una particolare forma di resilienza che si è scelto di denominare ‘resilienza ecologica’, intesa come capacità di recuperare una coscienza della dinamicità, complessità e agentività della sfera naturale nell’era dell’Antropocene. Si prende in considerazione il saggio "La Cueva" di Kathleen Jamie, incluso nella raccolta "Sightlines" (2012), analizzato secondo una prospettiva ecolinguistica. Il capitolo esamina alcuni espedienti linguistici del brano – attivazione sintattica, similitudini e la metafora LA GROTTA E' UN CORPO UMANO – per dimostrare come questi siano tesi a evidenziare le somiglianze tra le categorie dell’umano e del non-umano, nonché a suggerire un rapporto di permeabilità fra le due. In ultima istanza, la prospettiva adottata attesta una narrazione di resilienza ecologica, specificamente declinata al femminile e volta a riguadagnare l’immagine di una natura in cui enti organici e inorganici si corrispondono vicendevolmente.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.