The essay is dedicated to the complicated relationship of similarity and difference that German playwright Heinar Kipphardt, through the complexes of analogical scenes - the so-called ‘Analogieszenen’ - transfers into ‘Bruder Eichmann’, in a constant search for dissonance as a structural element of the composition. In this latest work by Kipphardt, the tension between historical coherence and aesthetic freedom, between meticulous recording and inventive reworking, breaks down the linearity of the historical-biographical perspective, producing a contrapuntal play between the documentary approach and the freer analogy. With a far more radical approach than the adoption of ‘interludes’ in Oppenheimer's trial ductus, in 'Bruder Eichmann' Kipphardt alternates the account of prison interrogations and judicial protocol with incursions into the world of analogical correspondences referring to the contemporary world, incursions that have not always met with favour among the public and critics.

Il saggio è dedicato al complicato rapporto di somiglianza e differenza che il drammaturgo tedesco Heinar Kipphardt, attraverso i complessi di scene analogiche – le cosiddette ‘Analogieszenen’ – trasferisce nel tessuto teatrale di ‘Bruder Eichmann’, in una costante ricerca della dissonanza come elemento strutturale della composizione. In questa ultima opera di Kipphardt l’attrito tra la coerenza storica e la libertà estetica, tra la meticolosità della registrazione e la rielaborazione inventiva, sfilaccia la linearità della prospettiva storico-biografica, producendo un gioco contrappuntistico tra il taglio documentario e la vena più libera dell’analogia. Con un’impronta ben più radicale rispetto all’adozione di «interludi» nel ductus processuale dello Oppenheimer, in Bruder Eichmann Kipphardt alterna il resoconto degli interrogatori in carcere e il protocollo giudiziario ad ardite incursioni nel mondo delle corrispondenze analogiche riferite alla contemporaneità, incursioni che non sempre hanno incontrato il favore del pubblico e della critica.

Fiandra, E. (2024). La dissonanza dell’analogia. Somiglianze inopportune in „Bruder Eichmann“ di Heinar Kipphardt. In L.Z. Francesco Rossi (a cura di), „Lasst den Gesang erschallen“. Dissonanze e trasfigurazioni nella letteratura e nella cultura tedesca. (pp. 229-236). Modena : Mucchi.

La dissonanza dell’analogia. Somiglianze inopportune in „Bruder Eichmann“ di Heinar Kipphardt

Emilia Fiandra
2024-01-01

Abstract

The essay is dedicated to the complicated relationship of similarity and difference that German playwright Heinar Kipphardt, through the complexes of analogical scenes - the so-called ‘Analogieszenen’ - transfers into ‘Bruder Eichmann’, in a constant search for dissonance as a structural element of the composition. In this latest work by Kipphardt, the tension between historical coherence and aesthetic freedom, between meticulous recording and inventive reworking, breaks down the linearity of the historical-biographical perspective, producing a contrapuntal play between the documentary approach and the freer analogy. With a far more radical approach than the adoption of ‘interludes’ in Oppenheimer's trial ductus, in 'Bruder Eichmann' Kipphardt alternates the account of prison interrogations and judicial protocol with incursions into the world of analogical correspondences referring to the contemporary world, incursions that have not always met with favour among the public and critics.
2024
9791281716100
Il saggio è dedicato al complicato rapporto di somiglianza e differenza che il drammaturgo tedesco Heinar Kipphardt, attraverso i complessi di scene analogiche – le cosiddette ‘Analogieszenen’ – trasferisce nel tessuto teatrale di ‘Bruder Eichmann’, in una costante ricerca della dissonanza come elemento strutturale della composizione. In questa ultima opera di Kipphardt l’attrito tra la coerenza storica e la libertà estetica, tra la meticolosità della registrazione e la rielaborazione inventiva, sfilaccia la linearità della prospettiva storico-biografica, producendo un gioco contrappuntistico tra il taglio documentario e la vena più libera dell’analogia. Con un’impronta ben più radicale rispetto all’adozione di «interludi» nel ductus processuale dello Oppenheimer, in Bruder Eichmann Kipphardt alterna il resoconto degli interrogatori in carcere e il protocollo giudiziario ad ardite incursioni nel mondo delle corrispondenze analogiche riferite alla contemporaneità, incursioni che non sempre hanno incontrato il favore del pubblico e della critica.
Fiandra, E. (2024). La dissonanza dell’analogia. Somiglianze inopportune in „Bruder Eichmann“ di Heinar Kipphardt. In L.Z. Francesco Rossi (a cura di), „Lasst den Gesang erschallen“. Dissonanze e trasfigurazioni nella letteratura e nella cultura tedesca. (pp. 229-236). Modena : Mucchi.
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