Lungo l’itinerario da Baia a Capo Miseno, a sud dell'abitato di Bacoli, si trova il progetto del Museo all’interno della Piscina Mirabilis. Viene così conferito al monumento il senso di un luogo fortemente evocativo, entro cui sostare, da visitare cogliendo il fascino del dialogo serrato tra l’immanenza dell’antico e gli innesti di architettura e opere d’arte che ne sospingono l’evocazione. L’Atrio d’ingresso, segnato dal cancello in ferro-ruggine e dall’iscrizione nei caratteri lapidari romani, è una teca che racchiude l’antico muro, con l’entrata ad arco sulla originaria scala di discesa. Essa risulta da subito visibile attraverso il pavimento vetrato, primo tratto del ballatoio dal quale si coglie l’immagine dell’imponente sala ipostila e delle sue navate, il cui effetto chiaroscurale è accentuato dalla trama regolare dei lucernari in copertura e dalle finestre strombate all’imposta delle volte. Da qui inizia il percorso inteso come immersione nella profondità della storia; si discende lungo una nuova scala in lieve pendenza fiancheggiata da lapidi, frammenti, immagini. Si raggiunge così il fondo della cisterna, pavimentato in terrazzo con inserti di vetro, entro cui si imprimono le vasche d’acqua di lieve profondità, ritagliate nella trama geometrica dei pilastri. Sei volumi cubici segnano il ritmo delle vasche, proponendosi allo stesso tempo come box per videoarte o per documentari e ricostruzioni storiche, e come podii per grandi sculture. Entrambe le nuove scale lasciano intatte quelle antiche, non più percorribili dal pubblico, ma adibite a supporto per le opere d’arte. Tornati al piano superiore, ci si trova nella nuova Galleria, che accoglie le mostre d’arte temporanee secondo l'apparato espositivo dei pannelli sospesi e l’ingresso della luce riflessa. La Galleria si apre in alternanza verso tre Corti e due sale rettangolari che ospitano la Sala Convegni e il Bookshop-Caffetteria, coperte da volte che riprendono ritmo, misura e illuminazione zenitale di quelle antiche sottostanti. Le Corti, conclusae come i patii delle case mediterranee, sono conformate per favorire la teatralità, sia di performance sui piani scenici coperti da pensiline, sia delle opere di scultura che vi entrano con ruolo di protagonisti. Il percorso lungo la galleria, dopo la sosta nella luce intensa della veduta panoramica, si conclude nello spazio a doppia altezza dell’Atrio, così che la discesa, lungo la scala affiancata all'antico muro, consente di concludere l'itinerario di visita nel luogo stesso della iniziale accoglienza.
Torricelli, C., Torricelli, A. (2023). Progetto di concorso per il Museo della Piscina Mirabilis, Bacoli (NA), 132-133.
Progetto di concorso per il Museo della Piscina Mirabilis, Bacoli (NA)
Carlotta Torricelli;Angelo Torricelli
2023-01-01
Abstract
Lungo l’itinerario da Baia a Capo Miseno, a sud dell'abitato di Bacoli, si trova il progetto del Museo all’interno della Piscina Mirabilis. Viene così conferito al monumento il senso di un luogo fortemente evocativo, entro cui sostare, da visitare cogliendo il fascino del dialogo serrato tra l’immanenza dell’antico e gli innesti di architettura e opere d’arte che ne sospingono l’evocazione. L’Atrio d’ingresso, segnato dal cancello in ferro-ruggine e dall’iscrizione nei caratteri lapidari romani, è una teca che racchiude l’antico muro, con l’entrata ad arco sulla originaria scala di discesa. Essa risulta da subito visibile attraverso il pavimento vetrato, primo tratto del ballatoio dal quale si coglie l’immagine dell’imponente sala ipostila e delle sue navate, il cui effetto chiaroscurale è accentuato dalla trama regolare dei lucernari in copertura e dalle finestre strombate all’imposta delle volte. Da qui inizia il percorso inteso come immersione nella profondità della storia; si discende lungo una nuova scala in lieve pendenza fiancheggiata da lapidi, frammenti, immagini. Si raggiunge così il fondo della cisterna, pavimentato in terrazzo con inserti di vetro, entro cui si imprimono le vasche d’acqua di lieve profondità, ritagliate nella trama geometrica dei pilastri. Sei volumi cubici segnano il ritmo delle vasche, proponendosi allo stesso tempo come box per videoarte o per documentari e ricostruzioni storiche, e come podii per grandi sculture. Entrambe le nuove scale lasciano intatte quelle antiche, non più percorribili dal pubblico, ma adibite a supporto per le opere d’arte. Tornati al piano superiore, ci si trova nella nuova Galleria, che accoglie le mostre d’arte temporanee secondo l'apparato espositivo dei pannelli sospesi e l’ingresso della luce riflessa. La Galleria si apre in alternanza verso tre Corti e due sale rettangolari che ospitano la Sala Convegni e il Bookshop-Caffetteria, coperte da volte che riprendono ritmo, misura e illuminazione zenitale di quelle antiche sottostanti. Le Corti, conclusae come i patii delle case mediterranee, sono conformate per favorire la teatralità, sia di performance sui piani scenici coperti da pensiline, sia delle opere di scultura che vi entrano con ruolo di protagonisti. Il percorso lungo la galleria, dopo la sosta nella luce intensa della veduta panoramica, si conclude nello spazio a doppia altezza dell’Atrio, così che la discesa, lungo la scala affiancata all'antico muro, consente di concludere l'itinerario di visita nel luogo stesso della iniziale accoglienza.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.