The L1 Latin version of the apocryphal III Cor contains an implicit quotation from I Cor 15:52, in which the witnesses attest to a variant: one of the two lessons, certainly corrupted, nevertheless makes it possible to trace back to an ancient form of the Pauline passage, which has parallels in Tertullian and Jerome and may, moreover, refer to a variant already present in the Greek text. The early Christian character of the version of the apocryphon is confirmed; it reveals a still relative standardization of the text of I Cor.

La versione latina L1 dell’apocrifa III Cor contiene una citazione implicita di I Cor 15,52, nella quale i testimoni attestano una variante: una delle due lezioni, certamente corrotta, permette tuttavia di risalire a una forma antica del passo paolino, che ha riscontri in Tertulliano e in Gerolamo e che potrebbe, inoltre, rinviare a una variante già presente nel testo greco. È confermato il carattere paleocristiano della versione dell’apocrifo; essa rivela una ancora relativa tipizzazione del testo di I Cor.

D'Anna, A. (2024). I Cor. 15, 52 nella tradizione latina dell’apocrifa Epistula III ad Corinthios. In A.L. Paolo d'Alessandro (a cura di), Doctissimus antiquitatis perscrutator. Studi latini in onore di Mario De Nonno (pp. 192-200). Roma : Roma Tre-press [10.13134/979-12-5977-294-7].

I Cor. 15, 52 nella tradizione latina dell’apocrifa Epistula III ad Corinthios

Alberto D'Anna
2024-01-01

Abstract

The L1 Latin version of the apocryphal III Cor contains an implicit quotation from I Cor 15:52, in which the witnesses attest to a variant: one of the two lessons, certainly corrupted, nevertheless makes it possible to trace back to an ancient form of the Pauline passage, which has parallels in Tertullian and Jerome and may, moreover, refer to a variant already present in the Greek text. The early Christian character of the version of the apocryphon is confirmed; it reveals a still relative standardization of the text of I Cor.
2024
9791259772947
La versione latina L1 dell’apocrifa III Cor contiene una citazione implicita di I Cor 15,52, nella quale i testimoni attestano una variante: una delle due lezioni, certamente corrotta, permette tuttavia di risalire a una forma antica del passo paolino, che ha riscontri in Tertulliano e in Gerolamo e che potrebbe, inoltre, rinviare a una variante già presente nel testo greco. È confermato il carattere paleocristiano della versione dell’apocrifo; essa rivela una ancora relativa tipizzazione del testo di I Cor.
D'Anna, A. (2024). I Cor. 15, 52 nella tradizione latina dell’apocrifa Epistula III ad Corinthios. In A.L. Paolo d'Alessandro (a cura di), Doctissimus antiquitatis perscrutator. Studi latini in onore di Mario De Nonno (pp. 192-200). Roma : Roma Tre-press [10.13134/979-12-5977-294-7].
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