Il saggio esamina le annotazioni di interesse filologico presenti in due delle tre copie boccacciane della Commedia dantesca (ossia il ms. Ricc. 1035 e il ms. Chig. L VI 213), con specifico riguardo per l'unica terzina in latino non derivante in tutto o in parte da citazione, ma di elaborazione dantesca, nell’intero poema: Par., XV 28-30. L'analisi di questa annotazione del Boccaccio copista e filologo di Dante è occasione per un confronto a più ampio spettro con il modus operandi del Boccaccio filologo nei suoi autografi editoriali e postillati.
Finazzi, S. (2024). Boccaccio riflette sul latino di Dante: Par., XV 28-30. In N. Tonelli (a cura di), Il Dante di Boccaccio. Atti del Convegno, Certaldo Alta, Casa di Giovanni Boccaccio (9-10 dicembre 2021) (pp. 77-91). Firenze : Olschki.
Boccaccio riflette sul latino di Dante: Par., XV 28-30
Silvia Finazzi
2024-01-01
Abstract
Il saggio esamina le annotazioni di interesse filologico presenti in due delle tre copie boccacciane della Commedia dantesca (ossia il ms. Ricc. 1035 e il ms. Chig. L VI 213), con specifico riguardo per l'unica terzina in latino non derivante in tutto o in parte da citazione, ma di elaborazione dantesca, nell’intero poema: Par., XV 28-30. L'analisi di questa annotazione del Boccaccio copista e filologo di Dante è occasione per un confronto a più ampio spettro con il modus operandi del Boccaccio filologo nei suoi autografi editoriali e postillati.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.