Da secoli, il luccichio delle ceramiche policrome nella facciata della chiesa della Madonna delle Grazie di Collarmele, rivolta verso le distese della Piana del Fucino e protetta dall’imponente versante meridionale del Sirente, ha attratto gli sguardi di devoti locali, pellegrini, viaggiatori e pastori transumanti. Questo volume tenta di comporre un primo trattato scientifico su questo luogo sacro dell’Abruzzo interno, che ha costituito una sosta di rilievo nell’antica viabilità tratturale del Celano-Foggia. Coniugando prospettive e metodologie di studio diverse, attraverso un’accurata analisi iconografica, bibliografica, storico-cartografica, artistica e archivistica, il lavoro restituisce il ritratto di un edificio religioso non solo come manufatto ma ne ricostruisce le molteplici relazioni storiche, socio-culturali e politiche, aprendo nuove prospettive di fruizione e ricerca, e proiettando lo sguardo dagli scenari appenninici, inscritti nelle dinamiche degli antichi stati italiani, alle onde del Mediterraneo orientale, sulle tracce della Battaglia di Lepanto.
Ciaglia, F., Ramadori, M. (a cura di). (2024). La chiesa della Madonna delle Grazie di Collarmele. Un luogo sacro dell'Abruzzo interno lungo il Regio Tratturo Celano-Foggia. Cerchio - Avezzano : Edizioni Kirke.
La chiesa della Madonna delle Grazie di Collarmele. Un luogo sacro dell'Abruzzo interno lungo il Regio Tratturo Celano-Foggia
Ramadori, Michela
Writing – Review & Editing
2024-01-01
Abstract
Da secoli, il luccichio delle ceramiche policrome nella facciata della chiesa della Madonna delle Grazie di Collarmele, rivolta verso le distese della Piana del Fucino e protetta dall’imponente versante meridionale del Sirente, ha attratto gli sguardi di devoti locali, pellegrini, viaggiatori e pastori transumanti. Questo volume tenta di comporre un primo trattato scientifico su questo luogo sacro dell’Abruzzo interno, che ha costituito una sosta di rilievo nell’antica viabilità tratturale del Celano-Foggia. Coniugando prospettive e metodologie di studio diverse, attraverso un’accurata analisi iconografica, bibliografica, storico-cartografica, artistica e archivistica, il lavoro restituisce il ritratto di un edificio religioso non solo come manufatto ma ne ricostruisce le molteplici relazioni storiche, socio-culturali e politiche, aprendo nuove prospettive di fruizione e ricerca, e proiettando lo sguardo dagli scenari appenninici, inscritti nelle dinamiche degli antichi stati italiani, alle onde del Mediterraneo orientale, sulle tracce della Battaglia di Lepanto.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.