This chapter examines the expected benefits of introducing a harmonized system of accrual accounting in the context of Italian public sector entities. Accordingly, the chapter examines (i) the perimeter of accounting entries and (ii) the rules for recording and allocating the economic, financial and monetary consequences of transactions that characterize accrual-based accounting. Identifying these characteristics allows to conduct an analytical comparison with the legal-and cash-based accrual models that remain prevalent in the domain of Italian public sector entities. The comparison suggests that the benefits of accrual accounting mostly derive from the comparatively comprehensive representation of an entity’s wealth and of its variations. On the one hand, such a representation can promote the transparency and accountability of public administrations and simplify the construction of consolidated government finance statistics. On the other hand, these advantages are bigger, the larger the incidence of the elements of wealth that an entity records in its balance sheet as deferred and multiannual costs and revenues, and the more significant their variation over time. For an individual public sector entity, therefore, the expected ‘value added’ of introducing accrual accounting depends, partly, on the specific composition of the elements that are recorded as wealth and, partly, on the frequency of transactions that modify such elements.

Il presente capitolo esamina i benefici attesi dall’introduzione di un sistema unico di contabilità economico-patrimoniale nelle Amministrazioni pubbliche italiane. A tal fine, vengono analizzati (i) il perimetro delle rilevazioni contabili e (ii) i criteri di rilevazione e di imputazione delle manifestazioni economiche, finanziarie e monetarie dei fatti di gestione che caratterizzano il modello di contabilità economico-patrimoniale. L’individuazione di tali caratteristiche consente di effettuare un confronto analitico con i modelli di contabilità finanziaria e di contabilità di cassa, tuttora prevalenti nella realtà delle Amministrazioni pubbliche italiane. Il confronto suggerisce che i benefici della contabilità economico-patrimoniale derivano, essenzialmente, dalla più estesa rappresentazione del patrimonio e delle sue variazioni. Da un lato, questa rappresentazione del patrimonio può portare importanti vantaggi in termini di trasparenza e accountability delle Amministrazioni stesse, e faciliterà notevolmente la attività di elaborazione delle statistiche di finanza pubblica in sede di consolidamento dei conti. D’altro lato, questi benefici sono tanto più apprezzabili, quanto maggiore è l’incidenza delle componenti patrimoniali rilevate nel bilancio in applicazione del principio di competenza economica, e quanto più significativa la loro variazione nel tempo. Per le singole Amministrazioni, pertanto, il ‘valore aggiunto’ che ci si può attendere dall’adozione di un sistema di contabilità economico-patrimoniale dipende, in parte, dalla composizione del patrimonio di ciascuna di esse; in parte, dalla frequenza delle operazioni di gestione che tale composizione modificano.

Columbano, C. (2024). L’introduzione della contabilità economico-patrimoniale nelle Amministrazioni pubbliche italiane: quale 'valore aggiunto'?. In Fabio Giulio Grandis (a cura di), Scritti di ragioneria ed economia delle aziende pubbliche (pp. 19-61). Roma : Roma TrE-Press [10.13134/979-12-5977-350-0].

L’introduzione della contabilità economico-patrimoniale nelle Amministrazioni pubbliche italiane: quale 'valore aggiunto'?

claudio columbano
2024-01-01

Abstract

This chapter examines the expected benefits of introducing a harmonized system of accrual accounting in the context of Italian public sector entities. Accordingly, the chapter examines (i) the perimeter of accounting entries and (ii) the rules for recording and allocating the economic, financial and monetary consequences of transactions that characterize accrual-based accounting. Identifying these characteristics allows to conduct an analytical comparison with the legal-and cash-based accrual models that remain prevalent in the domain of Italian public sector entities. The comparison suggests that the benefits of accrual accounting mostly derive from the comparatively comprehensive representation of an entity’s wealth and of its variations. On the one hand, such a representation can promote the transparency and accountability of public administrations and simplify the construction of consolidated government finance statistics. On the other hand, these advantages are bigger, the larger the incidence of the elements of wealth that an entity records in its balance sheet as deferred and multiannual costs and revenues, and the more significant their variation over time. For an individual public sector entity, therefore, the expected ‘value added’ of introducing accrual accounting depends, partly, on the specific composition of the elements that are recorded as wealth and, partly, on the frequency of transactions that modify such elements.
2024
979-12-5977-350-0
Il presente capitolo esamina i benefici attesi dall’introduzione di un sistema unico di contabilità economico-patrimoniale nelle Amministrazioni pubbliche italiane. A tal fine, vengono analizzati (i) il perimetro delle rilevazioni contabili e (ii) i criteri di rilevazione e di imputazione delle manifestazioni economiche, finanziarie e monetarie dei fatti di gestione che caratterizzano il modello di contabilità economico-patrimoniale. L’individuazione di tali caratteristiche consente di effettuare un confronto analitico con i modelli di contabilità finanziaria e di contabilità di cassa, tuttora prevalenti nella realtà delle Amministrazioni pubbliche italiane. Il confronto suggerisce che i benefici della contabilità economico-patrimoniale derivano, essenzialmente, dalla più estesa rappresentazione del patrimonio e delle sue variazioni. Da un lato, questa rappresentazione del patrimonio può portare importanti vantaggi in termini di trasparenza e accountability delle Amministrazioni stesse, e faciliterà notevolmente la attività di elaborazione delle statistiche di finanza pubblica in sede di consolidamento dei conti. D’altro lato, questi benefici sono tanto più apprezzabili, quanto maggiore è l’incidenza delle componenti patrimoniali rilevate nel bilancio in applicazione del principio di competenza economica, e quanto più significativa la loro variazione nel tempo. Per le singole Amministrazioni, pertanto, il ‘valore aggiunto’ che ci si può attendere dall’adozione di un sistema di contabilità economico-patrimoniale dipende, in parte, dalla composizione del patrimonio di ciascuna di esse; in parte, dalla frequenza delle operazioni di gestione che tale composizione modificano.
Columbano, C. (2024). L’introduzione della contabilità economico-patrimoniale nelle Amministrazioni pubbliche italiane: quale 'valore aggiunto'?. In Fabio Giulio Grandis (a cura di), Scritti di ragioneria ed economia delle aziende pubbliche (pp. 19-61). Roma : Roma TrE-Press [10.13134/979-12-5977-350-0].
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