Il saggio riconsidera l'architettura costruita e non costruita degli ultimi 150 anni interpretando i temi presenti nella mostra DS+R, in particolare flessibilità, mobilità, ampliabilità (expandability) e interazione. Indagando l'esperienza del movimento in architettura, il saggio individua una vera e propria “cultura del movimento” che produce simboli - ingranaggi, motori, vettori e frecce - e sensazioni - impeto, euforia, vertigine e inquietudine - che sono stati l'antidoto più efficace alla cultura della noia e dell'indifferenza, condizioni che affliggono l'età contemporanea. Dalle case nomadi Dymaxion dell'ingegnere americano Bucky Fuller, alla cinematica Maison de Verre di Pierre Chareau e Bernard Bijvoet, dagli “animali tecnici” dell'artista sovietico Vladimir Tatlin all'interpretazione archetipica dell'Arca di Noè di Massimo Scolari (Triennale 1986), il saggio riconosce nell'esperienza del movimento il rapporto dell'architettura con l'Avanguardia artistica e la sua ricerca di 'modernità'.
Scimemi, M. (2024). Il movimento: l'esperienza più moderna. In M.S. Pippo Ciorra (a cura di), Diller Scofidio + Renfro. Architettura instabile (pp. 40-57). Firenze : Forma Edizioni srl.
Il movimento: l'esperienza più moderna
maddalena scimemi
2024-01-01
Abstract
Il saggio riconsidera l'architettura costruita e non costruita degli ultimi 150 anni interpretando i temi presenti nella mostra DS+R, in particolare flessibilità, mobilità, ampliabilità (expandability) e interazione. Indagando l'esperienza del movimento in architettura, il saggio individua una vera e propria “cultura del movimento” che produce simboli - ingranaggi, motori, vettori e frecce - e sensazioni - impeto, euforia, vertigine e inquietudine - che sono stati l'antidoto più efficace alla cultura della noia e dell'indifferenza, condizioni che affliggono l'età contemporanea. Dalle case nomadi Dymaxion dell'ingegnere americano Bucky Fuller, alla cinematica Maison de Verre di Pierre Chareau e Bernard Bijvoet, dagli “animali tecnici” dell'artista sovietico Vladimir Tatlin all'interpretazione archetipica dell'Arca di Noè di Massimo Scolari (Triennale 1986), il saggio riconosce nell'esperienza del movimento il rapporto dell'architettura con l'Avanguardia artistica e la sua ricerca di 'modernità'.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.