Il contributo si propone di ricostruire e interpretare le dinamiche della politica urbanistica del comune di Roma nel XII secolo. Tre sono le tematiche prese in considerazione: 1. l’entità e i contenuti delle operazioni urbanistiche promosse dal comune; 2. il loro significato politico; 3. profili e habitus degli attori al vertice di ciascuna impresa. Dopo una ricognizione delle fonti, il lavoro si sofferma nello specifico su due precisi rapporti monumentali: quello tra il comune e le Mura Aureliane e quello tra la medesima istituzione e le colonne coclidi. Da lì, portando la riflessione su un piano più generale, arriva a cogliere non tanto una ben programmata «politica urbanistica», quanto piuttosto un’«urbanistica politica», cioè un movimento di appropriazione delle infrastrutture urbane e del «decoro di Roma» – decus o decor Urbis – con il chiaro intento di rappresentarsi agli occhi della collettività come nuovo potere pubblico. È dunque un intento politico, in molti casi, quello che si cela dietro le numerose attestazioni di «restauri» del patrimonio materiale dell’Urbe.
Internullo, D. (2024). Luoghi di potere e di memoria. La politica urbanistica e monumentale del comune di Roma nel secolo XII. In C.D. B. Bonomo (a cura di), Reconstruire Rome. La restauration comme politique urbaine, de l'Antiquité à nos jours (pp. 77-104). Roma : École Française de Rome.
Luoghi di potere e di memoria. La politica urbanistica e monumentale del comune di Roma nel secolo XII
Dario Internullo
2024-01-01
Abstract
Il contributo si propone di ricostruire e interpretare le dinamiche della politica urbanistica del comune di Roma nel XII secolo. Tre sono le tematiche prese in considerazione: 1. l’entità e i contenuti delle operazioni urbanistiche promosse dal comune; 2. il loro significato politico; 3. profili e habitus degli attori al vertice di ciascuna impresa. Dopo una ricognizione delle fonti, il lavoro si sofferma nello specifico su due precisi rapporti monumentali: quello tra il comune e le Mura Aureliane e quello tra la medesima istituzione e le colonne coclidi. Da lì, portando la riflessione su un piano più generale, arriva a cogliere non tanto una ben programmata «politica urbanistica», quanto piuttosto un’«urbanistica politica», cioè un movimento di appropriazione delle infrastrutture urbane e del «decoro di Roma» – decus o decor Urbis – con il chiaro intento di rappresentarsi agli occhi della collettività come nuovo potere pubblico. È dunque un intento politico, in molti casi, quello che si cela dietro le numerose attestazioni di «restauri» del patrimonio materiale dell’Urbe.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.