La prestazione in luogo di adempimento e rapporti con il pegno irregolare nel pensiero di Mario Allara

Allara through his study on datio in solutum, openly, intends to bring a «new contribution of ideas and solutions to the whole theory» of obligations, opening «a large parenthesis on the legal nature of payment or fulfillment». He points out that, in order to be rendered a performance other than the one due, a relationship of qualitative diversity should be established between the performarce requested and the one realized (while a simple quantitative difference does not give rise to such hypothesis). The Author leads to the conclusion, now commnly shared, that the performance rendered other than the one due is a transaction for consideration, «in which each of the contracting parties intends, by equivalent, to obtain an advantage», which is based on a concept of equivalence understood in a subjective sense, in which the service rendered «extinguishes ipso iure the obligatory relationship with all accessories». Likewise, starting from Allara’s statement: «Building the institution of irregular pledge is not easy. The difficulties are in fact and considerable», it is well possible to appreciate how much its elaboration on the irregular pledge has facilitated its autonomous configuration in the Civil Code of 1942. The influence of Allara’s thought is grasped, above all, when one thinks that today the contractual type regulated by art. 1851 of the Italian Civil Code is considered not providing for an exclusive guarantee only of bank advance contracts or, in general, of bank contracts and of the creditor who has the quality of credit institution, recognizing, even after the codification of the case, as well as other models of irregular pledges created by the autonomy of private individuals.

Allara attraverso il suo studio sulla datio in solutum, dichiaratamente, intende portare un «nuovo contributo di idee e soluzioni a tutta quanta la teoria» delle obbligazioni, aprendo «una larga parentesi sulla natura giuridica del pagamento o adempimento». Egli si sofferma sul fatto che per aversi prestazione in luogo di adempimento occorre una relazione di diversità qualitativa tra la prestazione dedotta nel vincolo e quella effettuata (mentre una semplice differenza quantitativa non dà luogo alla figura in esame). L’A. giunge, poi, alla conclusione, oggi condivisa, che la prestazione in luogo di adempimento è un negozio a titolo oneroso, «nel quale ciascuno dei contraenti intende, mediante equivalente, procurarsi un vantaggio», che si fonda su un concetto di equivalenza intesa in senso soggettivo, in cui la prestazione resa «estingue ipso iure il rapporto obbligatorio con tutti gli accessori». Parimenti, partendo dall’affermazione di Allara: «Costruire l’istituto del pegno irregolare non è agevole. Le difficoltà si presentano infatti e notevoli», ben può apprezzarsi quanto la sua elaborazione sul pegno irregolare ne abbia agevolato l’autonoma configurazione nel Codice Civile del 1942. L’influenza del pensiero di Allara si coglie soprattutto laddove si ponga mente a come oggi si ritenga che il tipo contrattuale regolato dall’art. 1851 c.c. non preveda una garanzia esclusiva dei soli contratti di anticipazione bancaria o, in genere, dei contratti bancari e del creditore che abbia qualità di ente creditizio, riconoscendosi, anche dopo la codificazione della fattispecie, come ben possibili anche altri modelli di pegni irregolari creati dall’autonomia dei privati.