“Questa terra aspra e bella mi ricorda la mia Sardegna e la gente d’Abruzzo somiglia alla gente della mia isola: rude, seria, laboriosa.” Queste parole, pronunciate da Enrico Berlinguer in un comizio all’Aquila nell’aprile 1972, testimoniano il legame forte tra il segretario del Partito comunista italiano e il popolo abruzzese. Un legame narrato con partecipazione umana e civile dal giornalista e scrittore Francesco Di Vincenzo in un libro che uscì la prima volta nel 1985 e che oggi si ripubblica in occasione dei quarant’anni dalla morte di Berlinguer. Quel che emerge dalla narrazione avvincente del libro di Francesco Di Vincenzo è la coralità della storia dei comunisti abruzzesi e della storia di Berlinguer, che si intrecciano con la storia di un partito di massa, il Partito comunista italiano, che si voleva, gramscianamente, “intellettuale collettivo”. Come scrive Ugo Baduel nella prefazione al volume, il libro di Di Vincenzo è “un importante, forse unico, documento di vita del partito comunista […] in una realtà precisa e ben delineata”.
Santarone, D. (2024). Donatello Santarone, "Non rinunceremo mai al socialismo", Unico.
Donatello Santarone, "Non rinunceremo mai al socialismo"
Donatello Santarone
2024-01-01
Abstract
“Questa terra aspra e bella mi ricorda la mia Sardegna e la gente d’Abruzzo somiglia alla gente della mia isola: rude, seria, laboriosa.” Queste parole, pronunciate da Enrico Berlinguer in un comizio all’Aquila nell’aprile 1972, testimoniano il legame forte tra il segretario del Partito comunista italiano e il popolo abruzzese. Un legame narrato con partecipazione umana e civile dal giornalista e scrittore Francesco Di Vincenzo in un libro che uscì la prima volta nel 1985 e che oggi si ripubblica in occasione dei quarant’anni dalla morte di Berlinguer. Quel che emerge dalla narrazione avvincente del libro di Francesco Di Vincenzo è la coralità della storia dei comunisti abruzzesi e della storia di Berlinguer, che si intrecciano con la storia di un partito di massa, il Partito comunista italiano, che si voleva, gramscianamente, “intellettuale collettivo”. Come scrive Ugo Baduel nella prefazione al volume, il libro di Di Vincenzo è “un importante, forse unico, documento di vita del partito comunista […] in una realtà precisa e ben delineata”.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.