Nel 2020 ho proposto di adottare il concetto di eco-parole o eco-words (Tota, 2023b), intendendo con questo termine proprio la necessità di estendere la consapevolezza circa la capacità del linguaggio di incidere profondamente sulle rappresentazioni sociali della realtà, delle identità e, di conseguenza, anche sul benessere sociale di cittadini e cittadine. Questo contributo intende proprio documentare l’importanza del linguaggio come strumento per agire sul tema delle diversità culturali, al fine di contrastare gli stereotipi e prevenire l’utilizzo di una comunicazione non rispettosa, non inclusiva e/o offensiva nella rappresentazione di determinati gruppi sociali. L’intento è documentare, ulteriormente, come le parole e le immagini diffuse dai media pesino e contino più di quanto il senso comune sia disposto a riconoscere. Infatti, l’insieme delle parole e delle immagini che circolano in una data società e che i cittadini e le cittadine hanno a disposizione per pensare, comunicare e agire è condizionato in modo significativo dai media, i quali hanno assunto un ruolo crescente nei processi di legittimazione e normalizzazione delle disuguaglianze sociali (Tota, 1999; Tota, 2023, p. 103). In particolare, le parole e le immagini veicolate dai dispositivi radiotelevisivi contribuiscono alla definizione collettiva delle rappresentazioni sociali di genere, di etnia, di generazione e di classe sociale, che possono talora risultare discriminanti nei confronti di determinati gruppi sociali, diffondendo immagini stereotipate.

Tota, A.L. (2024). Eco-parole dei media: sostenibilità degli immaginari e culture delle differenze. In Ufficio Ricerche RAI (a cura di), Il linguaggio della diversità culturale (pp. 161-188). Roma : RAI LIBRI.

Eco-parole dei media: sostenibilità degli immaginari e culture delle differenze

Anna Lisa Tota
2024-01-01

Abstract

Nel 2020 ho proposto di adottare il concetto di eco-parole o eco-words (Tota, 2023b), intendendo con questo termine proprio la necessità di estendere la consapevolezza circa la capacità del linguaggio di incidere profondamente sulle rappresentazioni sociali della realtà, delle identità e, di conseguenza, anche sul benessere sociale di cittadini e cittadine. Questo contributo intende proprio documentare l’importanza del linguaggio come strumento per agire sul tema delle diversità culturali, al fine di contrastare gli stereotipi e prevenire l’utilizzo di una comunicazione non rispettosa, non inclusiva e/o offensiva nella rappresentazione di determinati gruppi sociali. L’intento è documentare, ulteriormente, come le parole e le immagini diffuse dai media pesino e contino più di quanto il senso comune sia disposto a riconoscere. Infatti, l’insieme delle parole e delle immagini che circolano in una data società e che i cittadini e le cittadine hanno a disposizione per pensare, comunicare e agire è condizionato in modo significativo dai media, i quali hanno assunto un ruolo crescente nei processi di legittimazione e normalizzazione delle disuguaglianze sociali (Tota, 1999; Tota, 2023, p. 103). In particolare, le parole e le immagini veicolate dai dispositivi radiotelevisivi contribuiscono alla definizione collettiva delle rappresentazioni sociali di genere, di etnia, di generazione e di classe sociale, che possono talora risultare discriminanti nei confronti di determinati gruppi sociali, diffondendo immagini stereotipate.
2024
9788839719157
Tota, A.L. (2024). Eco-parole dei media: sostenibilità degli immaginari e culture delle differenze. In Ufficio Ricerche RAI (a cura di), Il linguaggio della diversità culturale (pp. 161-188). Roma : RAI LIBRI.
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11590/492079
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact