Il filosofo sudcoreano Byung-Chul Han ha scritto, in un recente volume, che “il tempo in cui c’era l’Altro è passato”. Tale affermazione sintetizza perfettamente le trasformazioni che hanno caratterizzato i complessi meccanismi alla base della costruzione del legame sociale nella società contemporanea. Il nostro modo di vivere, di osservare e rappresentare la realtà che ci circonda, ha assunto un carattere puramente conservativo e difensivo a tal punto che, come “cittadini globali”, privilegiamo, ormai da tempo, un’immagine della città composta per lo più da quegli spazi che rimuovono la minaccia di qualsiasi contatto sociale. Tutto ciò ha generato inediti meccanismi di espulsione dell’Altro soprattutto quando quest’ultimo assume le fattezze dello straniero, del povero e del diverso.
Rossi, E. (2024). L'Altro come "oggetto d'odio": meccanismi di rifiuto e strategie di espulsione sociale nelle metropoli contemporanee. In A.M.P.T. Francesco Antonelli (a cura di), Oltre la seconda modernità. La teoria sociologica di fronte alla digitalizzazione, il cambiamento climatico e i nuovi rapporti sud/nord del mondo (pp. 177-184). Perugia : Morlacchi [10.61014/legamisocialiteoria/vol15].
L'Altro come "oggetto d'odio": meccanismi di rifiuto e strategie di espulsione sociale nelle metropoli contemporanee
Emanuele Rossi
2024-01-01
Abstract
Il filosofo sudcoreano Byung-Chul Han ha scritto, in un recente volume, che “il tempo in cui c’era l’Altro è passato”. Tale affermazione sintetizza perfettamente le trasformazioni che hanno caratterizzato i complessi meccanismi alla base della costruzione del legame sociale nella società contemporanea. Il nostro modo di vivere, di osservare e rappresentare la realtà che ci circonda, ha assunto un carattere puramente conservativo e difensivo a tal punto che, come “cittadini globali”, privilegiamo, ormai da tempo, un’immagine della città composta per lo più da quegli spazi che rimuovono la minaccia di qualsiasi contatto sociale. Tutto ciò ha generato inediti meccanismi di espulsione dell’Altro soprattutto quando quest’ultimo assume le fattezze dello straniero, del povero e del diverso.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.