Raffaella Carrà è una delle figure più importanti della nostra cultura audiovisiva e musicale: una stella danzante, rumorosa e incandescente, che brilla da settant’anni. Molteplice e poliedrica – «una e trina» o «mille, nessuna, una sola» – Raffaella, al secolo Raffaella Maria Roberta Pelloni, prima che Dante Guardamagna creasse un titolo per quest’operazione mediatica, partecipa e forma con la sua immagine i diversi volti della cultura visuale a cavallo del Novecento. Se si considera l’evoluzione della sua carriera, dalle prime presenze sul grande schermo alle avventure teatrali, dai progetti radiofonici al successo discografico, dagli sceneggiati TV alla conduzione dei più grandi show televisivi di sempre, in un dialogo continuo tra Italia e resto del mondo, si tocca con mano la crescente potenza dell’icona pop, la forza simbolica del corpo che si muove e balla spettinato, il senso rivoluzionario e deflagrante della sua musica leggera nel contesto ingessato della televisione a cavallo tra i Sessanta e i Settanta, specchio di un paese che sta cambiando, ma ancora non lo sa dire. Questo numero di Imago, il 27, è dedicato a una lettura interdisciplinare di questa icona dello spettacolo mediale in Italia e nel mondo.
Perrotta, M., Valentini, P. (a cura di). (2024). Capolavoro pop: media, costume e desiderio nell'immagine globale di Raffaella Carrà. Roma : Bulzoni.
Capolavoro pop: media, costume e desiderio nell'immagine globale di Raffaella Carrà
Marta Perrotta;
2024-01-01
Abstract
Raffaella Carrà è una delle figure più importanti della nostra cultura audiovisiva e musicale: una stella danzante, rumorosa e incandescente, che brilla da settant’anni. Molteplice e poliedrica – «una e trina» o «mille, nessuna, una sola» – Raffaella, al secolo Raffaella Maria Roberta Pelloni, prima che Dante Guardamagna creasse un titolo per quest’operazione mediatica, partecipa e forma con la sua immagine i diversi volti della cultura visuale a cavallo del Novecento. Se si considera l’evoluzione della sua carriera, dalle prime presenze sul grande schermo alle avventure teatrali, dai progetti radiofonici al successo discografico, dagli sceneggiati TV alla conduzione dei più grandi show televisivi di sempre, in un dialogo continuo tra Italia e resto del mondo, si tocca con mano la crescente potenza dell’icona pop, la forza simbolica del corpo che si muove e balla spettinato, il senso rivoluzionario e deflagrante della sua musica leggera nel contesto ingessato della televisione a cavallo tra i Sessanta e i Settanta, specchio di un paese che sta cambiando, ma ancora non lo sa dire. Questo numero di Imago, il 27, è dedicato a una lettura interdisciplinare di questa icona dello spettacolo mediale in Italia e nel mondo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.