Il capitolo si propone di indagare le narrazioni della soggettività nelle pratiche della videoarte dagli anni sessanta a oggi. Seguendo un approccio storico, l’analisi si concentrerà su alcuni nodi formali e concettuali ponendo particolare rilevanza all’aggiornamento sistematico delle tecnologie visuali. Elementi caratteristici dello studio saranno: le metamorfosi teoriche del motivo dello specchio nel dispositivo video, il ruolo dell’autoritratto, la dimensione ambientale e spazializzata della figura umana, l’intervento del performer, la tecnologia interattiva e il coinvolgimento spettatoriale. I riferimenti teorici verranno ricercati nella speculazione filosofica sul postmodernismo applicata al cinema e alle arti visive mentre la metodologia sarà principalmente storiografica. Le artiste e gli artisti analizzati saranno prevalentemente scelti nel campo della videoarte, del cinema underground e sperimentale e dell’arte digitale contemporanea. Sulla stagione del video-narcisismo degli anni sessanta e settanta l’attenzione sarà posta in particolare su Bruce Nauman, Vito Acconci, Marina Abramović, Urs Lüthi, Elaine Shemilt. Il conseguente passaggio alla videoinstallazione e al videoambiente verrà indagato soprattutto tramite le opere di Peter Campus, Dan Graham, Gary Hill, Friederike Pezold, Steina Vasulka, Frank Gilette e Ira Schneider, Joan Jonas, Ulrike Rosenbach, Franziska Megert, Richard Serra, Michael Snow e Michelangelo Pistoletto. L’orizzonte performativo sarà orientato verso i lavori di Orlan, Cindy Sherman, Mariko Mori, Matthew Barney, Luigi Ontani, Stelarc, Marcel.lì Antúnez Roca, Martha Rosler. Il panorama contemporaneo verrà infine esaminato attraverso un percorso che vuole far convergere autori e autrici ampiamente storicizzate, come Laurie Anderson, Mona Hatoum, Pipilotti Rist, Rebecca Allen, Bill Viola, Studio Azzurro, Tony Oursler; con personalità di assoluto rilievo, tra le quali Lynn Hershman Leeson, Alba D’Urbano, Libera Mazzoleni, Eleonora Manca, Sylwia Kowalczyk, Francesca Fini, Eva e Franco Mattes, Vuk Ćosić, Alessandro Amaducci.
Ravesi, G. (2024). Lo specchio, il video, il racconto. Narrazioni della soggettività nella videoarte. In Matilde De Feo (a cura di), Digital storytelling e racconto non lineare. Spazializzazione e fine del dramma (pp. 49-80). Milano : Meltemi.
Lo specchio, il video, il racconto. Narrazioni della soggettività nella videoarte
Giacomo Ravesi
2024-01-01
Abstract
Il capitolo si propone di indagare le narrazioni della soggettività nelle pratiche della videoarte dagli anni sessanta a oggi. Seguendo un approccio storico, l’analisi si concentrerà su alcuni nodi formali e concettuali ponendo particolare rilevanza all’aggiornamento sistematico delle tecnologie visuali. Elementi caratteristici dello studio saranno: le metamorfosi teoriche del motivo dello specchio nel dispositivo video, il ruolo dell’autoritratto, la dimensione ambientale e spazializzata della figura umana, l’intervento del performer, la tecnologia interattiva e il coinvolgimento spettatoriale. I riferimenti teorici verranno ricercati nella speculazione filosofica sul postmodernismo applicata al cinema e alle arti visive mentre la metodologia sarà principalmente storiografica. Le artiste e gli artisti analizzati saranno prevalentemente scelti nel campo della videoarte, del cinema underground e sperimentale e dell’arte digitale contemporanea. Sulla stagione del video-narcisismo degli anni sessanta e settanta l’attenzione sarà posta in particolare su Bruce Nauman, Vito Acconci, Marina Abramović, Urs Lüthi, Elaine Shemilt. Il conseguente passaggio alla videoinstallazione e al videoambiente verrà indagato soprattutto tramite le opere di Peter Campus, Dan Graham, Gary Hill, Friederike Pezold, Steina Vasulka, Frank Gilette e Ira Schneider, Joan Jonas, Ulrike Rosenbach, Franziska Megert, Richard Serra, Michael Snow e Michelangelo Pistoletto. L’orizzonte performativo sarà orientato verso i lavori di Orlan, Cindy Sherman, Mariko Mori, Matthew Barney, Luigi Ontani, Stelarc, Marcel.lì Antúnez Roca, Martha Rosler. Il panorama contemporaneo verrà infine esaminato attraverso un percorso che vuole far convergere autori e autrici ampiamente storicizzate, come Laurie Anderson, Mona Hatoum, Pipilotti Rist, Rebecca Allen, Bill Viola, Studio Azzurro, Tony Oursler; con personalità di assoluto rilievo, tra le quali Lynn Hershman Leeson, Alba D’Urbano, Libera Mazzoleni, Eleonora Manca, Sylwia Kowalczyk, Francesca Fini, Eva e Franco Mattes, Vuk Ćosić, Alessandro Amaducci.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


